Uil Fpl e Sul Pubblico Impiego contro l’accordo sul contratto dei lavoratori del Comune di Reggio

Reggio Calabria Attualità

“Rimaniamo allibiti dalle dichiarazioni di Cisl Fp, Cgil Fp, Sulpm/Diccap e dal coordinatore RSU dove si inneggia al “buon accordo di revisione contrattuale”, accordo che doveva essere sottoscritto se ci fosse stato un mandato dell’Assemblea dei dipendenti comunali, come concordato da tutte le sigle sindacali e dalla Rsu”. E’ quanto si legge in una nota della Uil Fpl e Sul Pubblico Impiego.

“Non è opportuno – continua la nota - né serio cambiare parere a seconda del vento che tira. Ingenuamente abbiamo creduto che ciò valesse anche per altre organizzazioni sindacali. Siamo rimasti alle roboanti dichiarazioni di chi, sulla stampa, sosteneva che mai ci sarebbe stata firma definitiva sull'ipotesi di contratto se non dopo l'approvazione dell'assemblea dei dipendenti. Ebbene, siccome l'assemblea non ha votato, nessun accordo è democraticamente legittimato.

È noto, e lo sanno anche i dipendenti comunali reggini, che si è fatto l'impossibile per boicottare l'assemblea del 14 marzo. Prima comunicando sui posti di lavoro che l'assemblea non si sarebbe tenuta per onorare il lutto dovuto alla scomparsa della ex dipendente comunale, Caterina De Stefano, poi allontanando i dipendenti giunti al Cedir con la medesima fandonia.

Alla fine dell'assemblea, nella quale la stragrande maggioranza degli intervenuti ha manifestato dissenso e/o perplessità, le sigle citate hanno impedito la votazione con la motivazione che i dipendenti presenti erano in numero insufficiente, malgrado le vibrate proteste di molti lavoratori, a favore dell'espressione democratica del pensiero dei dipendenti.

Prendiamo atto che non è stato accolto l'appello di dire la verità ai lavoratori, entrando nel merito e spiegando chi sarebbero i 357 a rischio di penalizzazione.

Ci corre l'obbligo di contestare alcune dichiarazioni rese in assemblea o riportate nel comunicato stampa: si è detto che, fra tutti i comuni coinvolti nel decreto legge n.16/2014 (il decreto che salva i contratti decentrati), solo a Reggio Calabria esisteva il problema delle PEO. Qualcuno ci spieghi come è venuto in mente a Gianni Trovati, che scrive per il Sole 24 Ore di Pubblica Amministrazione, di citare le PEO del comune di Firenze e di altri Comuni (Vicenza, Venezia, ecc.). È disinformato un opinionista di punta del quotidiano economico maggiormente diffuso o hanno detto cose inesatte i sottoscrittori? Si continua a sostenere che a nessuno verrà toccato lo stipendio, ma solo il salario accessorio (produttività, straordinario, indennità di varia natura, ecc...). Eppure il Segretario e Direttore Generale presidente della delegazione trattante di parte pubblica, a seguito di una specifica domanda dichiara in sede di contrattazione che se non fossero sufficienti le trattenute sul salario accessorio si ricorrerebbe a trattenute sugli stipendi di dicembre;

Continuiamo a chiederci perché non si siano volute valutare le proposte del SUL e della UIL di trattenere il complesso delle cifre in esubero sulle somme da destinare alla contrattazione decentrata integrativa successiva, evitando così qualsiasi intervento diretto sugli stipendi dei dipendenti, è bene individuare i responsabili delle sforature di bilancio e far pagare loro i danni se danni ci sono stati.

Di che vittoria parlano le sigle firmatarie, se 357 lavoratori saranno le vittime sacrificali immolate sull’Altare degli errori commessi da altri?

Non riusciamo a capire per quale motivo le sigle firmatarie non hanno mai fatto riferimento alle responsabilità politiche e gestionali, e con quali prospettive si siedono al tavolo con un Segretario/Direttore Generale che non ha potere di rappresentanza tale da sottoscrivere un accordo che impegni i Commissari sulla vicenda giudiziaria.

Infatti nonostante il brillante “Accordo di Revisione Contrattuale” le procedure ci risultano tuttora in vigore, precisamente: le notifiche di trattenute sullo stipendio ai lavoratori non sono state ritirate;

le lettere sono formalmente e sostanzialmente valide; il giudizio è ancora in corso.

Il tutto minaccia gravemente la tranquillità economica e giuridica dei dipendenti.

Sbaglia il Segretario e Direttore Generale o si contrabbanda una situazione di tranquillità sullo stipendio ordinario che non esiste?

Non è a conoscenza il Segretario generale della nota del M.E.F. datata 7/8/2013, che recita ….” In materia codesto Comune propone di rivedere i criteri definiti dall’art 6 del CCID del 29/06/2001 eliminando il criterio dell’esperienza acquisita e lasciando come elemento valutativo esclusivamente il giudizio del dipendente . Tale proposta non puo essere accolta, sia perché non risulta legittimo stabilire dei parametri di valutazione ora per allora, sia soprattutto alla luce dei pronunciamenti della magistratura ordinaria in materia.”?

Strana situazione in aperto contrasto con gli esiti meravigliosi del mirabolante accordo che tutto aggiusta, come l'elisir di Dulcamara!

Siamo e restiamo convinti che occorra far venire a galla tutte le responsabilità politiche e gestionali, senza guardare in faccia nessuno, per difendere le posizioni acquisite e conquistate dai lavoratori in anni passati.

Noi difenderemo i lavoratori che dovessero essere colpiti da provvedimenti ingiusti in ogni sede, mettendo a disposizione le consulenze dei nostri legali.

Il SUL e la UIL FPL, firmatarie del presente documento, indiranno a breve un’ assemblea dei lavoratori per proclamare lo stato di agitazione finalizzato ad uno sciopero ad oltranza fino a quando i Commissari non si siederanno al tavolo delle trattative per chiudere questa annosa vicenda, tenuto conto che stiamo parlando di soldi dei lavoratori, giustamente meritati e che non potranno finire nel bilancio e che in ogni caso devono essere liquidate ai lavoratori”.