Regione. Inchiesta “Poseidone”, salta udienza preliminare

Catanzaro Attualità

È saltata per la seconda volta l'udienza preliminare, fissata per oggi a carico dei 39 indagati coinvolti nell'inchiesta "Poseidone", avviata nel 2005 su presunti gravi illeciti che sarebbero stati commessi nel settore della depurazione in Calabria. Ancora difetti di notifiche dell'avviso di fissazione dell'udienza hanno reso necessario un rinvio da parte del giudice Maria Rosaria Di Girolamo, questa volta al prossimo 25 ottobre. Inizialmente coordinata dall'allora sostituto procuratore della Repubblica di Catanzaro Luigi de Magistris, nel 2007 l'inchiesta "Poseidone" e' passata al collega Salvatore Curcio, fino ad arrivare, nel 2009 nelle mani del procuratore aggiunto di Catanzaro, Giuseppe Borrelli, che in 5 mesi l'ha portata a compimento con un avviso di conclusione delle indagini emesso a settembre nei confronti di quaranta persone. Di gennaio, infine, la richiesta di rinvio a giudizio dell'aggiunto a carico degli indagati - tutti tranne Stefano D'Argenzio, 58 anni, di Pisa -. Tra questi spiccano Giuseppe Chiaravalloti, ex presidente della Giunta regionale calabrese, nonche' legale rappresentante pro tempore del Commissariato straordinario per l'emergenza ambientale; Domenico Antonio Basile, ex assessore all'Ambiente della Regione Calabria; Giovambattista Papello, ex responsabile unico del procedimento presso l'ufficio del commissario; diversi funzionari pubblici ed imprenditori. Associazione per delinquere, concussione, falsita' ideologica del pubblico ufficiale in atti pubblici, omessa denuncia di reato da parte del pubblico ufficiale, favoreggiamento personale, truffa, tentata turbata liberta' degli incanti, abuso d'ufficio, le ipotesi delittuose che, a vario titolo, comparivano gia' nell'avviso di conclusione delle indagini. Sulla maggior parte delle contestazioni, comunque, incombe oramai la prescrizione.