Pd, Locri: dopo primarie si dimette Maria Antonella Gozzi

Reggio Calabria Politica

Riceviamo e pubblichiamo il documento che accompagna le dimissioni dal Partito Democratico di Maria Antonella Gozzi, Consigliere comunale del gruppo di opposizione "Impegno e Trasparenza-PD" di Locri, indirizzato al l segretario del circolo PD di Locri e alla coordinatrice del Comitato pro Renzi della Locride:

“Oggi, a poco più di tre mesi dal tesseramento, rassegno le mie dimissioni dal Partito Democratico esponendo, non senza il timore di essere fraintesa dalle contorte interpretazioni cui le logiche di partito ci hanno da sempre abituato, i motivi che mi hanno convinta a fare un passo indietro.

Le ragioni che hanno accompagnato la mia adesione al partito democratico, prima e al comitato pro Renzi, immediatamente dopo – benché alimentate dalla buona volontà e dal desiderio di offrire un contributo valido all’attività del partito sul territorio - paventavano di già i pericoli di lotte intestine per l’affermazione dei valori che avrebbero dovuto permeare la buona politica: quella reale, quella connotata dal contributo valoristico della coerenza e dall’onestà intellettuale.

E se è vero, come è vero, che il campo di battaglia non si abbandona alle prime difficoltà, che le correnti che agitano le forze politiche del centro sinistra, non solo sono chiamate a intercettare i bisogni della collettività, ma hanno anche l’inderogabile obbligo di placarsi, favorendo un dialogo capace di arginare i fenomeni negativi che attanagliano un paese in gravissima sofferenza, altrettanto vero è che le modalità con le quali è stata condotta la campagna congressuale per l’elezione del segretario regionale del PD ed, in particolare, la scelta di candidare come capolista, Domenico Fortugno (ex cuperliano) a sostegno di Ernesto Magorno – a parer mio – anziché rappresentarsi la cura ed il rispetto dell’elettorato, rasentano la negazione totale dell’agire politico.

Una scelta, l’ennesima, studiata a dovere nelle stanze di palazzo e non credo sia stata neppure una scelta scevra da difficoltà. Del resto, una partita a scacchi richiede un’altissima concentrazione, della finissima strategia. E se la donna è il pezzo più potente di tutti, dal momento che può scegliere - ad ogni mossa - se muoversi come un alfiere o come una torre, ella non può, a differenza di quest'ultima, prendere parte all’arrocco. Ed il Re, “perennemente” sotto scacco, è l’unico pezzo che non viene mai catturato.

Una metafora, un parallelismo? Ai posteri/elettori, l’ardua sentenza.

Quel che, invece, in tale accorata lettera di dimissioni, è mio intendimento rilevare sia al segretario della sezione cittadina, cui consegno le mie dimissioni, sia alla coordinatrice del comitato pro Renzi, è che la sottoscritta - reduce da una campagna elettorale che ha segnato l’elezione a consigliere del gruppo di opposizione di Impegno e Trasparenza, è che l’unione di intendimenti, l’agire comune, il tanto anelato desiderio di cambiamento, colonna sonora delle primarie regionali conclusesi da qualche ora e, ancor prima, delle primarie nazionali dello scorso dicembre, dimenticano di accordare gli strumenti sempre nella fase iniziale e preparatoria dei “disegni” politici.

L’elettorato si conquista dal basso, lo si induce a riflettere su come, su chi e, soprattutto, sul perché recarsi alle urne. Prima di recarsi alle urne, però.

Ho votato Magorno ieri, alle 18.45, nella sezione del circolo cittadino, nella mia Locri, a poche ore dalla lettura – a mezzo comunicato stampa – dei nomi dei candidati che avrebbero accompagnato l’On. Ernesto Magorno in questa nuova sfida. A lui e alle persone che, assieme a lui, siederanno all’assemblea regionale, auguro un’intensa e puntuale opera di autentico cambiamento, sicura che le premesse – riscontate nelle personalità di alcuni dei candidati – rappresentino l’humus necessario per portare avanti un progetto reale, nell’interesse esclusivo del territorio regionale. E da lui e dalla sua squadra mi aspetto dei grandi risultati, delle prospettive diverse, capaci di consegnare dignità alla politica.

Lo stesso augurio formulo a Matteo Renzi, convocato al Quirinale proprio oggi per l’incarico formale alla formazione del nuovo governo, anche questa frutto di una scelta che bypassa – destituendola di dignità – l’indiscussa supremazia dell’elettorato.”




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