‘Ndrangheta: Calabria, 62 intimidazioni a enti locali nel 2013

Calabria Cronaca

Sono stati 62 i casi di intimidazione che si sono registrati in Calabria, nel 2013, ai danni di amministratori locali. I casi registrati erano stati 106 del 2012. Ed è il risultato più basso dal 2002. Il dato si evince dal report sulla sicurezza degli amministratori locali calabresi "La stanchezza dell'antimafia politica", redatto da Legautonomie Calabria e presentato questa mattina a Cosenza. Era presente, oltre al presidente calabrese di Legautonomie, Mario Maiolo, anche il vice ministro dell'Interno, Filippo Bubbico. In particolare, le intimidazioni sono state 16 in provincia di Cosenza, 15 nel Reggino, 11 nel crotonese e 10 sia nel vibonese che nel Catanzarese. E nel 29% dei casi sono i sindaci a subire le intimidazioni. Nella regione, dal 2000 al 2013, sono stati ben 1134 gli episodi registrati (322 a Reggio, 237 a Catanzaro, 217 a Vibo, 201 a Cosenza e 157 a Crotone). La Calabria ha poi il record dei comuni sciolti per mafia, che nel 2013 sono stati 9 sui 16 di tutta l'Italia. In tutto sono stati 27 i comuni calabresi sciolti negli ultimi 4 anni.

"Il rapporto ci consegna un perdurare di due fenomeni: da una parte gli amministratori stretti dalle intimidazioni di chi vuole occupare istituzioni e democrazia per interessi particolari e dall'altra gli amministratori che cedono alle infiltrazioni e alle contaminazioni". Lo ha detto il presidente di Legautonomie Calabria, Mario Maiolo, durante la presentazione del report avvenuta stamattina a Cosenza. "Siamo allarmati e chiediamo non solo una maggiore attenzione da parte delle forze dell'ordine e della magistratura, ma anche che ci sia sviluppo e che gli amministratori abbiano le risorse per dare risposte ai cittadini", ha detto ancora Maiolo. "Abbiamo invitato Bubbico proprio per chiedere sostegno al Governo", ha concluso Maiolo. "La Calabria e' una realtà importante per la ripresa economica del nostro Paese e se si parla di ripresa del Mezzogiorno non si puo' non partire dalla Calabria". Lo ha detto Filippo Bubbico, vice ministro dell'Interno, che ha partecipato stamattina, a Cosenza, alla presentazione del report di Legautonomie "La stanchezza dell'antimafia politica". Questa e' la regione delle contraddizioni: o si eccelle o accade che si sia ultimi - ha detto Bubbico - e noi dobbiamo agire per far crescere il dato medio". "Il dominio criminale non solo limita la libertà individuale, ma confina le comunità locali in una realtà di emarginazione e sottosviluppo", ha detto ancora Bubbico. "Penso che sia necessario modificare l'attuale aspetto ordinamentale, perché troppi poteri concentrati sul sindaco, lo espongono a condizionamenti", ha concluso Bubbico. (AGI)