Armi chimiche a Gioia Tauro, Molinari (M5S): "Il Governo mente prendendo in giro i calabresi”

Reggio Calabria Attualità

“Le notizie relative al caso delle navi contenenti armi chimiche che transiteranno nel Porto di Gioia Tauro si fanno sempre più confuse e contraddittorie. Noi del Movimento 5 Stelle siamo abituati a non fermarci davanti alle parole ma preferiamo far parlare i fatti. – Afferma in una nota Francesco Molinari del Movimento5Stelle, Cittadino eletto al Senato - Nonostante le rassicurazioni da parte del ministro degli Esteri Emma Bonino, che ha garantito la “massima sicurezza”sull’intera operazione di trasbordo delle sostanze tossiche, i portavoce Bartolomeo Pepe e Mario Giarrusso hanno fatto visita al Centro Comandi ed Enti Militari Stabilimento Militare Materiali Difesa N.B.C (Nucleare Biologica Chimica) di Civitavecchia che avrebbe dovuto essere coinvolto nell’intera vicenda.

Al contrario, i fatti dei quali l'interrogazione presentata da Pepe - e da me cofirmata - ai ministri competenti testimonia, dimostra che il Comandante del prestigioso organismo internazionale ha negato ogni interessamento da parte del Governo : a seguito di visita ispettiva, infatti, è risultato che il Centro di Civitavecchia non è stato allertato riguardo l’operazione in corso a Gioia Tauro. – Prosegue - Una scoperta sconcertante in quanto, da una parte smentisce, oggettivamente, le parole del ministro Bonino e, dall’altra, getta delle gravi ombre sulla sicurezza dell’intera operazione : ma visto che - a detta di Lupi e del suo amico Scopelliti - queste operazioni avvengono “normalmente” nel porto di Gioia Tauro a cosa è dovuta la scorta di navi da guerra e la militarizzazione di un porto civile ?

Ad oggi, nel nostro Paese non ci sono alternative al Centro di Civitavecchia, l’unico organo in Italia ad avere competenze e capacità tecniche per gestire questo tipo di operazioni : chiediamo, pertanto, ai ministri competenti di fare definitivamente luce intorno a questa vicenda.

E' doveroso, in quanto calabresi, chiedere spiegazioni direttamente al Governo, visto che non possiamo contare sulla classe politica locale, equamente sospesa tra incapacità e bizantinismo d'accatto. – Conclude - Possiamo permetterci, sulla base della sfiducia più totale di questi personaggi e di questo Governo, di dire che quest'operazione - che appare sempre più condotta all'oscuro del popolo calabrese e come l'ennesima presa in giro nei suoi riguardi - non si ha da fare?”



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