La Uil regionale sull’anno appena trascorso

Calabria Attualità

"Un 2013 terribile e un 2014 con poche certezze!" A dichiararlo è il Segretario della UIL calabrese, Roberto Castagna, che descrive il 2013 come l'anno in cui si sono sviluppate tante iniziative di mobilitazione e di lotta per denunciare una crisi senza precedenti e modificare manovre di governo, nazionale e locali, che hanno impoverito pesantemente e innescato una vera e propria bomba sociale pronta ad esplodere.

"I dati forniti dai vari Centri Studi - continua la nota - descrivono una situazione da dopoguerra, per non parlare del Mezzogiorno e della Calabria, in particolare, dove meta' della popolazione versa in una condizione di povertà quasi assoluta, dove la percentuale di disoccupazione è più del doppio di quella nazionale e il lavoro per i giovani un sogno irrealizzabile.

Un anno in cui la politica, nazionale e locale, ha rincorso le emergenze, attraverso l'utilizzo degli ammortizzatori sociali, non producendo alcuna azione di sviluppo e di crescita.

Le uniche eccezioni hanno interessato la geografia interna ai partiti sia nel centro destra che nel centro sinistra, predisponendo una nuova condizione nel sistema politico che non mancherà di far sentire i propri effetti sia sul piano di governo che su quello elettorale.

Sfiducia, rabbia e disagio sociale hanno rappresentato e rappresentano il sentimento più forte in tutti gli strati sociali.

Un bisogno di cambiamento diffuso che fa i conti con una reazione conservatrice che, da destra a sinistra, mira a bloccare ogni istanza innovativa.

In Calabria, la politica è fortemente impegnata nelle questioni interne, poco incline a ragionare di programmi e progetti utili ad aiutare imprese e lavoro ad uscire dalle difficoltà enormi in cui versano, disattenta alle problematiche che riguardano i giovani ma propensa a rafforzare il clientelismo e il familismo.

Se escludiamo il risultato ottenuto su Lsu e Lpu, frutto di iniziative e lotte durissime messe in campo dal Sindacato e dell'impegno della Giunta Regionale e della deputazione Pd e Sel sul versante del Governo Nazionale, tutto il resto, dalla sanità, al settore industriale e artigianale, all'ambiente e al sociale, e' stato un completo fallimento.

Il 2014 rischia di essere la prosecuzione di un 2013 fallimentare perché al Governo Regionale e alla politica, nel suo complesso, manca una idea sullo sviluppo di questa Regione.

Anche la vicenda dei Fondi Comunitari, risorse importanti per cambiare il tessuto socioeconomico, rischia di diventare solo un terreno di scontro inutile e dannoso fra maggioranza e opposizione e non elemento di confronto costruttivo per creare reali condizioni di avanzamento e di sostegno a quanti fruiscono di ammortizzatori sociali in deroga.

Come Sindacato, ma più complessivamente come forze sociali ed economiche, siamo chiamati ad attivare una linea di emergenza nella quale collocare pochi ma importanti punti da mettere in campo per frenare la disoccupazione e creare occupazione sia sul versante pubblico che privato.

Sul pubblico, partendo dalle Riforme sottoscritte e non ancora attuate (Afor, Arssa, riordino Enti), accelerando il processo di stabilizzazione degli Lsu- Lpu e rivisitando, con criteri di trasparenza, il precariato che ruota attorno ad esso.

Sul privato, utilizzando buona parte delle risorse comunitarie per incentivare realmente le imprese a crescere e ad assumere, magari utilizzando uno strumento che, nel passato, ha dato grandi risultati, quale il credito d'importa o strumenti similari.

Queste due iniziative - conclude la nota - se ben utilizzate potrebbero, in tempi brevi, produrre almeno 15mila posti di lavoro".