Navi dei veleni, Molinari e Barbanti (M5S): atti parlamentari vengano desecretati

Calabria Attualità

Sembra doveroso ricordare la scomparsa dell'ufficiale Natale De Grazia, spentosi misteriosamente nella notte fra il 12 e il 13 dicembre del 1995 mentre indagava sulle famigerate navi dei veleni, quelle carrette dei mari cariche di rifiuti affondate volontariamente nei nostri mari allo scopo di smaltire, in modo illecito ma economico, decenni di scorie industriali. - Lo scrivono in una nota Francesco Molinari e Sebastiano Barbanti del Movimento Cinque Stelle - Una vigilia amara in quanto ci ricorda che, in 18 anni, ben poco è stato fatto per chiarire la vicenda e il pericolo che le indagini sulla morte del capitano diano vita ad uno dei troppi misteri d’Italia è concreto, anche se c’è chi non ha smesso di cercare giustizia.

Lo smaltimento dei rifiuti tossici ad opera della criminalità - complici imprenditori senza scrupoli - tramite l’affondamento di mercantili ha costituito un salto di qualità : in un colpo solo si eliminavano scorie tossiche e radioattive, e si truffavano le assicurazioni. Una strategia criminale che ha afflitto non solo la Calabria.

Sono passati esattamente 23 anni - un’altra ricorrenza amara - da quando la nave Jolly Rosso si arenò sulla spiaggia di Formiciche a 15 km. da Amantea, in provincia di Cosenza. Anche questo incidente ha sollevato sospetti e paure - mai sopite per la verità - tra la gente del luogo, e non si è mai riusciti a stabilire una qualche verità, neanche processuale, che permettesse di porre loro fine.

E anche Natale De Grazia, evidentemente, era arrivato a intuire - se non a scoprire - storie inconfessabili, un fatto pericoloso per chi voleva che sull’argomento si facesse quanto più silenzio possibile. In omaggio a questa persona che identificava il coraggio nello svolgimento nel suo dovere, anche noi del Movimento 5 Stelle non vogliamo che la verità vada a fondo insieme ai rifiuti.

Forse è ora che gli atti parlamentari relativi alla vicenda vengano desecretati, non diversamente da quanto è avvenuto per le dichiarazioni di Schiavone: lo Stato è in debito di trasparenza verso tutti i cittadini, vittime inconsapevoli di lobbies criminali. Un debito che, in una logica di nuova consapevolezza dei rischi che corre il popolo italiano, deve iniziare a pagare. Desecretando gli atti parlamentari relativi al traffico dei rifiuti tossici e al fenomeno delle navi a perdere si potrebbero raggiungere contemporaneamente questi obiettivi, oltre a ricordare la dignitosa determinazione del Capitano De Grazia e il suo concreto sacrificio.”