MGFF School in the City: presentata la mostra “Calabria, il Paesaggio del Cinema”

Catanzaro Attualità

E’ stata presentata questa mattina a Palazzo de Nobili la mostra “Calabria, il Paesaggio del cinema” che sarà ospitata dal 16 al 21 dicembre all’interno di Galleria Mancuso nel centro storico di Catanzaro. L’iniziativa, curata dalla Cineteca della Calabria-Casa del Cinema di Catanzaro in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura dello stesso Comune, costituisce l'evento collaterale del Magna Graecia Film Festival School in the City, inserito nella II edizione del Festival Cinematografico della Calabria, nell'ambito del progetto “Calabria Terra di Festival”, cofinanziato dalla Regione Calabria, Assessorato alla Cultura.

L’esposizione nasce come frutto di una lunga e costante ricerca sul cinema in Calabria, iniziata sin da quando è stata costituita la Cineteca della Calabria e che continua valorizzando e promuovendo il paesaggio calabrese con le sue mille sfaccettature. “La varietà è senza dubbio un tratto originale dei paesaggi calabresi – ha detto Eugenio Attanasio, affiancato dall’altro curatore Antonio Renda - con i suoi 800 chilometri di costa su due mari, la catena appenninica che la innerva tutta, dando vita ai repentini cambiamenti che determinano una mutevole immagine del paesaggio di questa terra. L’idea di partenza è di rendere conoscibile un patrimonio cinematografico legato direttamente ai luoghi che hanno ospitato i set dagli anni ’50 fino ai più recenti “Le quattro volte” e “Corpo Celeste”. Il cinema puo’ contribuire non solo a rafforzare l’idea di paesaggio come bene comune da tutelare, ma anche a far riscoprire tanti luoghi sconosciuti ed incontaminati della nostra regione”.

I curatori dell’evento hanno sottolineato, infatti, come il fenomeno del cineturismo, legato alla promozione e alla conoscenza dei luoghi utilizzati per le riprese di un film, sia in continua crescita costruendo una relazione di forte identità con il territorio. Tra le immagini in mostra non mancheranno quelle divenute ormai icone simboliche come il Castello Aragonese di Le Castella, dove Monicelli girò “L’armata Brancaleone”, il Lago Ampollino, splendido scenario naturale de “Il Lupo della Sila”, il borgo di Palizzi de “Il Ragazzo di Calabria”, le carbonaie di Serra San Bruno de “Le quattro volte”, passando per il “non finito” de “Il ladro di bambini” ed il paesaggio rupestre dei paesi grecanici di “Corpo celeste”.