Presentato a Paola il libro “I diari di mio padre” di Gregorio Corigliano

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Corigliano durante la presentazione a Paola

Venerdì scorso, presso la sala consiliare del Comune di Paola, è stato presentato a cura del circolo Auser e Uniauser del comune cosentino, con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale, il libro di Gregorio CoriglianoI diari di mio padre”.

All’introduzione di Andrea Signorelli e agli interventi della senatrice Antonella Bruno Ganeri e di Walter Pellegrini, che hanno posto l’accento sui sentimenti, le emozioni, i valori che il libro trasmette insieme alla profonda umanità di chi ha vissuto in prima persona le tragiche vicende che hanno segnato la nostra storia, è seguita la presentazione del libro da parte dell’autore.

Gregorio Corigliano ha raccontato al pubblico presente l’iter seguito fino alla pubblicazione del testo insieme alla presentazione del protagonista (un breve excursus sugli anni felici trascorsi a San Ferdinando, paese natio in provincia di Reggio Calabria, agli affetti, agli amici, alle speranze e ai sogni giovanili, un riferimento ai grandi ideali e all’orgoglio di servire la patria, infranti dagli orrori della guerra, e poi gli anni tristi della prigionia …) riuscendo a vincere, anche se con difficoltà, lo stato emotivo comprensibile in chi si fa portavoce delle sofferenze, delle umiliazioni subite specie se il protagonista è il proprio genitore.

Il libro è una raccolta di diari di guerra scritti tra il 1938 e il 1946 da Antonio Corigliano che, partito da San Ferdinando per il servizio militare, viene inviato a svolgere la missione di ufficiale dell’esercito a Bengasi, in Libia, allora colonia italiana. Segue la descrizione della seconda guerra mondiale con tutti gli orrori che ha provocato fino ai cinque anni di prigionia trascorsi in India, dove è nata l’idea di scrivere i diari.

È un libro che racchiude emozioni, paure, speranze, momenti drammatici, esperienze condivise, un libro commovente che vuole essere non solo un tributo alla memoria del padre, ma anche e soprattutto un contributo per chi ha vissuto esperienze del genere affinché non dimentichi e per le giovani generazioni affinché vengano a conoscenza di pagine di storia che non leggeranno mai sui libri di scuola, ma che non possono e non devono ignorare.