Lsu Lpu, Usb: la mobilitazione dei lavoratori va avanti!

Calabria Attualità

“Diversamente da quanto annunciato dalla triplice, la mobilitazione dei lavoratori Lsu/Lpu della Calabria non si arresta e va avanti! Cgil, Cisl e Uil hanno, infatti, dichiarato sospesa la protesta dopo l’annuncio, da parte della Regione Calabria, dell’impegno a pagare soltanto due mensilità arretrate. – Lo si legge in una nota della Federazione regionale USB Calabria che aggiunge - Noi, invece, riteniamo che fino a quando non saranno impegnate le somme necessarie per il pagamento di tutte le spettanze e per le proroghe dei progetti, i lavoratori devono restare in piazza: per questo USB ha già convocato per il 12 novembre lo sciopero di tutti i lavoratori e la manifestazione davanti al Consiglio Regionale.

Restano valide e attuali, infatti, - continua il sindacato - tutte le motivazioni della protesta che dal 19 settembre stanno portando in piazza e dentro i luoghi di lavoro i precari Lsu/Lpu. L’azione di protesta, però, non è tesa solo ad ottenere le retribuzioni mensili dovute e alla proroga dei progetti (di cui, tra l’altro, non si fa menzione nelle dichiarazioni di impegno della Regione), ma è soprattutto finalizzata alla stabilizzazione definitiva del rapporto di lavoro!

La (finta) stabilizzazione di alcuni precari, solo annunciata dal Governo centrale con il decreto ammazza precari, non consentirà, infatti, nessuna assunzione dal bacino Lsu/Lpu della Calabria, per il mancato recepimento delle deroghe ai vincoli finanziari, richieste a più riprese dalla sola USB, sia a livello locale che al Ministero del Lavoro.

Tavoli di confronto sono stati più volte fatti e disfatti senza esito e sappiamo che non sarà quest’ultimo annunciato, con il Ministro Patroni Griffi, quello risolutorio: manca la volontà politica per trovare le soluzioni ai precari e il governo Letta non intende investire un euro su questa problematica.

Se ci fosse stata l’avremmo trovata nella legge di stabilità appena varata o nel decreto ammazza precari appena convertito in legge. Ci fosse stata questa volontà, il governo avrebbe già istituito un tavolo permanente, che l’USB continua a richiedere, con il coinvolgimento delle regioni del Sud, del Ministero del Lavoro, di quello dell’Economia e del Ministero della Funzione Pubblica.

Invece non accade nulla di ciò ed il tavolo annunciato con Patroni Griffi sarà, purtroppo, un’altra manovra per buttare fumo negli occhi ai lavoratori, con l’assenso delle stesse organizzazioni sindacali rimaste silenti e complici per anni, di fronte allo scempio e a tutte le manovre che hanno minato il diritto la lavoro, al reddito e alla dignità.

Noi - cinclude il sindacato nella nota - riteniamo che i lavoratori non possano essere più disponibili alle prese in giro: l’astensione dal lavoro ha messo in crisi tutti gli enti, per cui questa è la strada da percorrere! USB chiede di continuare la lotta vera, fin quando non verrà risolta definitivamente la vertenza con la stabilizzazione di tutti i precari.”

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