Sindacati: “L’Asp di Reggio uccide la coop Coossel e il futuro dei 43 lavoratori”

Reggio Calabria Salute

"Dopo settimane, mesi, spesi nel tentativo di affrontare e risolvere la drammatica condizione dei 43 dipendenti della cooperativa COOSSEL dall’inevitabile fallimento, causa il mancato riconoscimento da parte dell’ASP di Reggio Calabria delle giuste rette (che non corrispondono a quanto stabilito dalle delibere n.387 del 23/7/2012 e n.235 del 30/04/2012 che riprendono la delibera n. 106 del febbraio 2007), la prospettiva è ormai quella di una sicura “fine”. E' quanto scrivono in una nota unitaria i sindacati reggini.

L’ASP di Reggio - prosegue la nota - con la direttore generale Squillacioti, il direttore sanitario Sarica, il capo dipartimento Zoccali, stanno decidendo, la “uccisione” di una storia che dura da 23 anni e che nel corso di tutto questo tempo, ha dato risposta, in termini di qualità del servizio e di assistenza, a centinaia e centinaia di malati.

Non riusciamo a comprendere come e perché, da parte dell’ASP di Reggio si sia inteso operare una tale sciagurata scelta.

La cooperativa COOSSEL opera in convenzione (socio-riabilitativa) e avendo sottoscritto il contratto-ponte del 2012, presso le strutture Rausei A e Rausei B unitamente alla ditta Pulitanò (domestico-alberghiero) che però non ha, ad oggi, sottoscritto il contratto-ponte del 2012 magari riuscendo ad essere pagato per il 2012 (è cosi??? perché???).

L’attuale retta che secondo le tariffe vigenti è di € 87,40 (che nel caso delle due strutture Rausei A e B dovrebbe scendere a € 82,10 poiché le strutture sono state requisite dal Comune e date in concessione all’ASP, senza dover quindi riconoscere alcun titolo di fitto alla ditta Pulitanò) è ripartita erroneamente al 50% tra la cooperativa COOSSEL e la ditta Pulitanò nel mentre e, lo abbiamo dimostrato con le cifre alla mano ai vertici dell’ASP, la ripartizione corretta dovrebbe essere 65% alla COOSSEL e 35% alla ditta Pulitanò, sempre che si determini a sottoscrivere il contratto-ponte, altrimenti non comprendiamo a che titolo la ditta presti la sua opera.

Abbiamo di fronte a noi ormai pochi giorni, forse ancora queste settimane, per impedire che la storia di questa cooperativa, dei suoi straordinari lavoratori e anche il futuro delle decine di malati sia definitivamente segnato.

Sarà poi la magistratura a dover far luce sulle responsabilità e gli “interessi” che hanno portato la dirigenza dell’ASP di Reggio a “uccidere” la coop COOSSEL e con lei il futuro dei suoi 43 lavoratori e delle loro famiglie".


Le opinioni espresse in questa pagina non impegnano in alcun modo la nostra testata rispecchiando esclusivamente il pensiero dell’autore a cui viene rimandata ogni responsabilità per quanto in essa contenuto.