Strutture sanitarie incompiute-sopralluogo di Guccione a Terranova da S. e Spezzano A.

Cosenza Salute

Ieri mattina il consigliere regionale del Pd Carlo Guccione si è recato a Terranova da Sibari e a Spezzano Albanese per rendersi personalmente conto dell'abbandono in cui versano due strutture sanitarie costruite negli anni Novanta e mai utilizzate. Nel corso del sopralluogo, l'esponente del Pd era accompagnato dal sindaco e dal vicesindaco di Terranova da Sibari, Eugenio Veltri e Giuseppe Costantino e dall'ex sindaco di Spezzano Albanese Ferdinando Nociti.

A Terranova da Sibari il Ministero della Salute, con un decreto del 1996, stanziò oltre trecentomila euro per realizzare una comunità terapeutica semi-residenziale che è stata ultimata da diversi anni e che non è mai entrata in esercizio. Nel 2009 questa struttura è stata, addirittura, completamente arredata con una spesa considerevole da parte dell'Asp che in questo comune attualmente possiede un poliambulatorio ubicato in un locale angusto, di soli 60 metri quadrati, assolutamente insufficiente ad offrire i servizi sanitari territoriali.

A Spezzano Albanese il Ministero della Salute il 27.04.1995 stanziò due milioni e duecentomila euro per la realizzazione di una RSA con circa settanta posti letto per anziani che, pur essendo completamente arredata, non è mai entrata in funzione e attualmente versa in un totale stato di abbandono.

“Un fiume di denaro pubblico (in provincia di Cosenza sono 21 le strutture che si trovano in queste condizioni) –ha affermato Guccione, al termine del sopralluogo- è servito a costruire strutture socio-sanitarie che oggi sono completamente abbandonate e che dovevano dare risposte serie e tempestive, in termini di servizi, ad anziani, disabili e famiglie in difficoltà. Di fronte allo stato di degrado di queste strutture, finora mai nessuno si è minimamente posto il problema di come recuperare e salvaguardare un patrimonio pubblico di questa importanza e di rimetterlo in esercizio per l'erogazione di servizi fondamentali per le comunità”.

“Anzichè continuare a sciacquarsi la bocca parlando di sprechi e sperperi –ha concluso il consigliere regionale dei democratici - va immediatamente predisposto un piano che dia la possibilità di riparare e recuperare queste strutture da concedere in comodato d'uso gratuito ai comuni per destinarle a servizi socio-sanitari. Così facendo si darebbe una risposta seria a tanti bisogni e si potrebbero creare oltre cinquecento nuovi posti di lavoro”.