Intimidazioni: quarto episodio contro giornalista cosentino

Cosenza Cronaca

Riceviamo e pubblichiamo lettera aperta del giornalista cosentino, Matteo Lauria, vittima di diverse intimidazioni:

"Con estrema amarezza e per la prima volta mi vedo costretto, anche come forma di auto tutela, a rendere noto il quarto episodio di chiaro stampo intimidatorio rivolto alla mia persona. Questa mattina sono stato avvisato da una telefonata che sulla mia auto, una Nissan Micra parcheggiata sotto casa, a Schiavonea di Corigliano, ignoti colpivano il parabrezza con un imponente masso. Così come in passato, non ho esitato un solo istante a rivolgermi alle forze dell’ordine per denunciare l’accaduto.

Sul posto si è recata una pattuglia dei Carabinieri, i cui militari nell’assumere notizie e verbalizzare quanto rinvenuto, davano avvio ad attività d’indagine. Non nascondo il mio rammarico nel dover prendere atto che siamo di fronte a comportamenti di inaudita inciviltà, oltre che di pura viltà. Non sono aduso a forme di spettacolarizzazione, non a caso dei precedenti atti vandalici e minacce ricevuti in passato, non davo notizia alcuna. Oggi però avverto la necessità di rendere noto l’accaduto, ammetto, anche come forma di autotutela. Non appartengo alla categoria degli “eroi” e, come tutti, sono avvolto da un sentimento di sottile paura con cui ho imparato a convivere.

L’attività giornalistica d’altronde impone alcune scelte e, tra queste, si richiede coraggio e senso di responsabilità. Piace il mio lavoro, come piace a tanti altri colleghi, alcuni dei quali spinti da una straordinaria passione vanno avanti sebbene non vi siano condizioni favorevoli nell’esercitare una nobile professione come quella giornalistica.

Questo scritto vuole avere un unico obiettivo: rendere partecipe la comunità per tenere alta l’attenzione e la tensione non tanto sul mio caso personale ma sulla recrudescenza di tipo culturale cui si sta avviando una città che ha dato i natali a gente come Aroldo Tieri ed altri autorevoli rappresentanti della storia coriglianese."