Usb: “Dalla padella alla brace, questo il destino riservato agli Lsu e Lpu della Calabria”

Calabria Attualità

Dalla padella alla brace, questo il destino riservato agli lsu lpu della Calabria.

Il Governo infatti non è intervenuto in nessun modo affidando la questione precariato al 50% delle risorse che si renderanno disponibili dalle cessazioni, (quindi sulle spese di personale già a carico degli enti) con un turn over previsto per il triennio 2013/2015 che sarà rispettivamente il 20% il 50% e, solo nell’ultimo anno, 100%. Per i precari sarà utilizzabile rispettivamente il 10%, il 25% e il 50% delle risorse derivanti dalle uscite che si verificheranno entro dicembre 2015.

È facile ipotizzare che la quantità di risorse che si libereranno sarà più che insufficiente rispetto all’alto numero di precari e le poche o zero cessazioni con il risultato che gli lsu lpu dei nostri enti non avranno nessuna possibilità di essere stabilizzati-

Ancora una volta il governo nazionale si prende gioco degli lsu lpu partorisce una legge per la stabilizzazione nella P.A. in quanto come detto non consente ai nostri comuni (per la maggior parte) strutturalmente deficitari di poter assumere tutti i 5000 lsu lpu della Calabria (se non qualche centinaio).

Dalla regione Calabria silenzio assordante per quanto riguarda la reperibilità dei fondi necessari per la prosecuzione dei progetti fino al 31 dicembre 2013. Visti i presupposti urge ripartire con una forte mobilitazione per fare in modo che il governo nazionale riveda questo decreto per dare a tutti i 5000 lsu/lpu (dopo 17 anni di lavoro nero) della Calabria una risposta seria e concreta in termini di stabilizzazione.

La regione Calabria si attivi immediatamente per trovare i fondi necessari per la continuazione dei progetti fino al 31 dicembre.

Il sindacato USB indice una giornata di forte mobilitazione regionale 19 settembre 2013 alle ore 10.00 con concentramento in piazza stazione a Villa San Giovanni:

Per costringere la Regione Calabria ed il Governo Nazionale a considerare e prendere atto della realtà del precariato calabrese ed il suo ruolo essenziale e produttivo in tutti i settori degli Enti Locali della regione;

Per ristabilire la legalità contrattuale e previdenziale vergognosamente violata, da organi di Stato, in due decenni di umiliante utilizzazione in nero e mortificante demansionamento professionale;

per l’attuazione di nuovo e serio provvedimento legislativo, nazionale e regionale, che ripari il pasticcio normativo del Governo Scopelliti e di politicanti inaffidabili, e che, si proceda alla definitiva e complessiva stabilizzazione, il loro riconoscimento previdenziale pregresso ed inserimento contrattuale e salariale (in medesime mansioni e funzioni) nelle deficitarie piante organiche degli Enti utilizzatori.