Caccia: sequestrati 3 fucili, 35 esemplari di fauna protetta e richiami acustici

Cosenza Cronaca

Si è svolta domenica I settembre, la giornata di pre-apertura della stagione venatoria 2013/2014 che avrà inizio giorno 15 settembre.

Gli uomini del nucleo ittico-venatorio della Polizia Provinciale di Cosenza erano a lavoro già dalle prime luci dell’alba per prevenire e reprimere i reati connessi all’attività venatoria; sono stati impegnati per tutta la durata della giornata di caccia che ha visto numerosi cacciatori riversarsi lungo i percorsi campestri e boschivi, tipicamente frequentati dalle specie di fauna selvatica oggetto dell’attività venatoria.

Durante un pattugliamento, l’Ispettore G. Raimondi, coadiuvato dagli agenti in capo al nucleo di cui è responsabile, hanno sorpreso, lungo le sponde del fiume Crati, al confine tra i comuni di Rose e Montalto Uffugo, due persone intente a riporre in macchina i fucili ed una busta di plastica molto grande, contenente 14 esemplari di colombo selvatico (Columba Livia) abbattuti nelle ore precedenti.

Considerato che questi uccelli non rientrano tra le specie di fauna selvatica nei confronti delle quali è possibile praticare l’attività venatoria e che, quindi, risultano in regime di protezione in base alla Legge 157/1992, la Polizia Provinciale ha immediatamente proceduto a denunciare i due uomini, C. M. e N. F., entrambi residenti a S. Pietro in Guarano, e a sequestrare i capi abbattuti, le armi e le munizioni, rimettendoli alla competente autorità giudiziaria.

Nelle stesse ore, altri due agenti, in Località Thurio di Corigliano Calabro, hanno denunciato un’altra persona, P.R., residente ad Afragola (NA), poiché sorpreso in possesso di ben 21 esemplari di fauna abbattuta, appartenenti alle specie “Alzavola” e “Mestolone”, nonché di un congegno elettromagnetico utilizzato come richiamo acustico riproducente il canto degli uccelli oggetto della battuta di caccia.

Le specie summenzionate, sono considerate “cacciabili” soltanto dal 15 settembre 2013 al 30 gennaio 2014, così come sancito dal Calendario Venatorio emanato dalla Regione Calabria; ragion per cui, gli esemplari sono stati abbattuti in periodo non consentito, violando quanto espressamente previsto dalla L. 157/92. Inoltre, il possesso del richiamo acustico, ha lasciato supporre che il cacciatore in questione, lo avesse utilizzato per attirare gli uccelli acquatici, visto, infatti, il grande numero di esemplari abbattuti.

Anche in questo caso, i poliziotti hanno sequestrato la fauna, il fucile, le cartucce e il richiamo. La procura della Repubblica di Rossano ha già convalidato il sequestro.