Villa Betania, Manunta (Fp Cgil Rc-Locri): incontro su trattativa licenziamenti

Reggio Calabria Attualità

"I dipendenti del Centro di Riabilitazione Villa Betania di Reggio Calabria rappresentati dalle OO.SS. di Cgil, Cisl e Uil sono da tempo in stato di agitazione conseguente ai mancati pagamenti delle stipendialità e alle incerte prospettive di futuro dell’Ente. In tale contesto – informa Franco Manunta, Fp Cgil Rc-Locri - si inserisce la convocazione avvenuta il 18/07/2013 dal CdA che gestisce il Centro per discutere e definire le strategie da adottare in merito al licenziamento collettivo per n°9 unità lavorative in base art. 4 e 5 L.223/91 e già in quell’incontro commutata in proposte di cassa integrazione, mobilità o part-time con contratto di solidarietà.

I Lavoratori, in assemblea, all’unanimità, hanno espresso solidarietà ai colleghi interessati dal provvedimento in discussione e hanno ritenuto inefficaci e penalizzanti tutti i provvedimenti paventati, sia di licenziamento quanto di riduzione oraria proposti dall’Ente, anche a causa dell’avvenuta riduzione del numero di prestazioni che si possono svolger giornalmente, richiesta dall’ente stesso provvisoriamente all’ASP per permettere all’Ente di mettersi a posto con le norme di accreditamento.

Ma gli errori dei CdA che, ad oggi, hanno gestito Villa Betania vengono fatti ricadere sui dipendenti che da oltre venti o trenta anni hanno svolto il proprio lavoro con professionalità e sacrificio, vista la grave situazione economica in cui da anni versa l’azienda. Dissesto economico pesante e ingiustificato provocato dai CdA che fino ad oggi non hanno saputo amministrare e valorizzare con iniziative di sviluppo e/o di programmazione integrativa i lavoratori, di ogni titolo e livello, che da decenni hanno mandato avanti il Centro e grazie ai quali, sono entrate, ieri come oggi, le rimesse pubbliche gestite dall’Associazione Ente gestore.

Nelle alternative al licenziamento collettivo con l’utilizzo degli ammortizzatori sociali che intendiamo, se del caso, attivare e di cui si andrà a discutere nel merito nell’incontro a venire del 06/08/2013 tra le OO.SS. e l’Associazione, rientrano anche le proposte di progetti alternativi/integrativi riabilitativi e di inserimento sociale per disabili che, qualora attuati, sarebbero alternativa valida allo sviluppo sul territorio del Centro stesso e di re-inserimento per i lavoratori colpiti dal provvedimento in atto, ancorché riqualificati. È riduttivo e troppo semplice risolvere la contingente crisi economica tagliando i lavoratori con modalità di provvedimenti che sono la negazione di ogni eventuale sviluppo, progettualità e risanamento del Centro.

Lavoratori che- ribadiamo- ad oggi, sono pur sempre in arretrato di più mensilità senza che dall’Associazione (no-profit) venga prospettato, come richiesto da tempo, un piano di sviluppo e di rientro serio e programmatico."