Ciasal: Michele Di Bari va a Modena e Vibo perde un prefetto di frontiera

Vibo Valentia Attualità
Michele Di Bari

Ha creduto nel riscatto di questa popolazione sin dal suo più immediato insediamento. Il suo improvviso trasferimento manda alle ortiche speranze e certezze, spezza la corsa verso un obiettivo in cui aveva creduto: una migliore vivibilità ambientale e sociale. Questo vuol dire che Vibo Valentia tutta ha accolto con presumibile rammarico e forse anche amarezza la notizia proveniente dal Viminale che mette in partenza il Prefetto Michele di Bari con destinazione Modena. - Afferma in una nota Francesco Cavallaro il Segretario Generale Cisal di Vibo Valentia - Vibo Valentia pagherà un prezzo perchè la partenza del Prefetto dott. Michele di Bari interrompe toglie la testa all’esame e all’impegno di un programma che per molti costituiva un momento di orgoglio oltre che di riscatto.

Ne spiego i motivi. A nessuno può sfuggire che non è un buon momento per la provincia di Vibo Valentia, il cui territorio vive il dramma consequenziale dell’inarrestabile evolversi della crisi economica ed occupazionale che ha messo da tempo in ginocchio l’intera area dell’imprenditoria. La vita di tutti i giorni è segnata dalla continua esasperazione che avvilisce non solo chi vorrebbe e non può mettere in piedi un’attività economica per tentare di risollevare la sempre più interminabile spirale della disoccupazione, specie giovanile, quanto chi avverte vicina la disperazione di chi per forza di cose deve credere in una sorta di ripresa.

E’ vero la Calabria ha scarse canches di recuperare il suo ruolo di regione competitiva sul piano della produzione e della occupazione ma è anche vero che non è intervenuto alcun spirito di rassegnazione in chi pensa che ancora oggi esiste un minimo di speranza per superare l’attuale momento critico.

E’ questo rappresenta uno stimolo di forte effetto psicologico in una regione dove esiste, tra l’altro, una provincia, quella vibonese, che tenta disperatamente di dimostrare che ha tutte le carte in regola per affrontare con cognizione di causa la pesantezza di tutti i disagi e le difficoltà che minano la tranquillità economica e la pace dei lavoratori.- Continua la nota - In questa direzione con la guida di Michele di Bari sono stati colti segnali sempre più utili a confermare che la reazione alle avversità di tutti i giorni c’è e che è nei fatti e non soltanto nelle parole. In questo contesto ha giocato un eccellente ruolo d’impegno, che va oltre ogni più valida logica, l’Ufficio Territoriale di Governo che da tempo si era imposto di porsi alla testa di chi ha la competenza ma anche la forte passione per aiutare i cittadini a credere nella presenza dello Stato.

Uno sforzo quotidiano al quale la Prefettura non ha mai inteso rinunciare proprio nella convinzione che il malessere che in questo momento travolge la popolazione va affrontato in un clima di grande collaborazione sociale. Il ruolo della Prefettura, targata Michele di Bari, in questo contesto era diventato di straordinaria importanza proprio perché ha rappresentato la inevitabile guida di un percorso che avrebbe dovuto portare all’approdo verso un porto sicuro.

Quanto sia stata rilevante l’odierna iniziativa della massima autorità di governo della provincia lo si è visto nella sempre più crescente attività che ha coinvolto tutti. In un momento storico in cui si è autorizzati anche a pensare che la Prefettura perde potere istituzionale, l’Ufficio di Vibo Valentia, guidato da Michele di Bari, ha offerto una risposta di tipo diverso e di sicuro effetto pratico, ponendo l’azione del vertice di Palazzo Rizzuti alla testa di un progetto che ha un suo legittimo ma anche eccellente obiettivo: permettere ai cittadini di vivere degnamente la propria condizione, di guardare con una certa serenità alla difesa e tutela del posto di lavoro e di compiere ogni tipo di sforzo e di coinvolgimento concreto per ripristinare nel territorio la vivibilità di un tempo.

Inutile nasconderlo, oggi Vibo Valentia vive una sua notevole sofferenza sociale anche per l’escalation della delinquenza organizzata che imperversa su tutto il territorio provinciale e che impensierisce non poco la popolazione costretta a prendere atto, quasi con cadenza quotidiana, del perpetrarsi di gesti e atti criminali che l’hanno additata a provincia a più alto tasso criminale nell’ambito della regione Calabria.

Ma è anche vero che l’escalation criminale continua a trovare, non da ieri, un baluardo formidabile nell’azione del Comitato provinciale per l’ordine a la sicurezza pubblica, nel vertice della magistratura e nello schieramento delle forze dell’ordine, tutti impegnati a difendere, con forza, la libertà dei cittadini onesti e dei lavoratori tutti.- Prosegue la nota - Un fronte anti crimine, se così si può definire, che ha avuto, soprattutto, nel Prefetto di Vibo Valentia, Michele di Bari e nei suoi più stretti collaboratori, lo strumento più autorevole e più sicuro sul piano della salvaguardia della libertà della gente. Non v’è alcun dubbio che chi vive la realtà di questo territorio tocca, purtroppo, con mano l’offensiva di una criminalità organizzata che non si dà tregua e che tenta di sovvertire con ogni mezzo la legalità, facendo spesso leva sul sempre più avvilente fenomeno della disoccupazione.

E’ da qui che nasce, a mio parere, la forte difesa dello Stato che ha nella Prefettura e nelle istituzioni che collaborano un fronte antimafia tra i più consistenti. Non è irrilevante che il cittadino continui a nutrire ogni giorno di più fiducia nell’azione esercitata dalla massima istituzione governativa ed è eloquente che lo stesso cittadino risponda sempre meglio all’invito a collaborare con le forze di polizia e si guadagni il merito di concreto collaboratore sul piano della realizzazione del più ambito progetto di pace sociale.

La mafia da queste parti è in affanno. La strategia messa in campo dal Prefetto Michele di Bari, i continui colpi inferti dalla magistratura e dalle forze dell’ordine, hanno avviato un lento ma progressivo processo di allentamento della morsa delinquenziale anche sulle attività economiche. In ogni caso resta la speranza che il cittadino si avvicini sempre più alle istituzioni, respingendo la diffusa cultura dell’omertà che spesso non aiuta a fare piena luce ed accertare ogni tipo di responsabilità sui crimini commessi. Oggi piace prendere atto che c’è una diffusa speranza e che forse non solo è destinata a scoraggiare ogni forma di violenza quanto ad aumentare la coesione della forza della solidarietà che anima i cittadini che credono nel riscatto della società vibonese.

E’ la speranza che Prefettura, Magistratura e Forze dell’Ordine mettono ogni giorno in campo e che rappresenta l’invito a collaborare con chi è impegnato a fare giustizia e a combattere l’illegalità. Vibo Valentia vuole liberarsi dal clima violento che si respira spesso su questo territorio fatto soprattutto di gente che vive la sua dignità, che lavora, che chiede lavoro per i giovani e che ambisce, legittimamente, ad una sua tranquillità quotidiana.

La partenza di Michele di Bari lascia il segno, incide nell’animo di tutti, diventa pista di ulteriore impegno per chi lo ha seguito e ne ha accolto e discusso analisi e proposte.- Conclude la nota - Al Prefetto Michele di Bari che lascia questa città gli auguri più cordiali per il nuovo e prestigioso incarico nella certezza che nel suo cuore porterà sempre l’accoglienza e la dignità dei vibonesi che hanno molto apprezzato l’eccellente lavoro svolto a difesa dei diritti di questo territorio. La Cisal gli è grata per la sua attenzione e disponibilità. Al neo Prefetto dott. Giovanni Bruno gli auguri per un proficuo lavoro.”