Sanità, Guccione e Laratta: finalmente Scopelliti comincia a cedere

Cosenza Salute

Avere rivisto la posizione di netta chiusura sugli ospedali di confine, è un passo avanti importante, figlio soprattutto di tante battaglie, soprattutto delle popolazioni interessate e degli amministratori locali. Noi li abbiamo sostenuti e incoraggiati. Ma ora vigileremo affinché vengano rispettati gli impegni presi. – Lo si legge in una nota congiunta del Consigliere Regionale del Pd Carlo Guccione e del deputato del Pd Franco Laratta - Gli ospedali di Praja a Mare e di Trebisacce sono di vitale importanza in quanto svolgono una funzione fondamentale in zone di estremo disagio.

Ora chiediamo a Scopelliti di rivedere le sue posizioni anche sugli 'ospedali di montagnà ridotti ormai al lumicino, privati della loro funzione in aree interne che rischiano lo spopolamento e le cui popolazioni si vedono negate il costituzionale diritto alla salute. Noi non abbiamo condiviso, sin dal primo momento, la politica di Scopelliti che ha fortemente penalizzato i piccoli ospedali. Politica che va rivista per ridare ai cittadini i servizi essenziali oggi negati”.


“Scopelliti parla di una sanità che in Calabria non esiste: una sanità dei decreti firmati dallo stesso commissario Scopelliti e che, quindi, è assolutamente virtuale. - È quanto dichiara il consigliere regionale del Pd, Carlo Guccione nel suo intervento nel corso della seduta odierna del consiglio regionale della Calabria dedicato al dibattito sulla sanità - La sanità reale è quella che quotidianamente vivono sulla loro pelle gli utenti e gli operatori sanitari, che è altra e totalmente diversa da quella di cui parla il Governatore della Calabria.

La rete ospedaliera, sia quella HUB che quella Spoke, è nella realtà molto ridimensionata rispetto ai dati previsti dai decreti. Nella maggior parte dei presidi ospedalieri sono messi in discussione persino i requisiti di sicurezza e di organizzazione. Per quanto riguarda la rete di assistenza e prevenzione territoriale non sono garantiti nemmeno i livelli essenziali di assistenza. Invece di tagliare gli sprechi, Scopelliti ha tagliato e continua a tagliare, di fatto, l’assistenza sanitaria ai calabresi. Interi territori sono addirittura tagliati fuori dalla rete “emergenza-urgenza”. Tutto ciò accade nonostante i calabresi continuino a pagare le tasse più alte d’Italia con il solo scopo di finanziare il disavanzo regionale.

O si cambia registro e si punta ad una diversa gestione del Piano di Rientro dal debito sanitario e si chiede anche una sua negoziazione al governo centrale, oppure la sanità calabrese rischia irreversibilmente di implodere. A questo fine non sarebbe affatto estemporaneo e fuori luogo se fosse lo stesso Scopelliti a dimettersi da Commissario, consentendo così una gestione della sanità affidata ad una competenza di riconosciuto prestigio che il Governo nazionale dovrà nominare in maniera assolutamente autonoma rispetto alle rappresentanze politiche ed alle pressioni delle lobby”.


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