UAC su approvazione del bilancio del consiglio dell’ordine

Cosenza Attualità

Tra le principali funzioni dell'Unione Avvocati di Cosenza rientra quella di vigilare sull'attività svolta da questo Consiglio dell'Ordine; quindi, se vogliamo tracciare un bilancio complessivo, riteniamo che esso debba caratterizzarsi non soltanto per i dati economici,ma, soprattutto per una valutazione della capacità dimostrata da questo Consiglio di realizzare le proprie finalità.

Pertanto, in tale sede, riteniamo sia ancor più appropriato e adeguato parlare di un “ bilancio di missione”, che consiste nel rendicontare alla comunità degli avvocati l'operato del Consiglio non solo dal punto di vista economico, ma soprattutto rispetto agli obiettivi di crescita dell'avvocatura cosentina.E' quanto dichiarano in una nota congiunta, gli avvocati Filomena Falsetta e Marco Perri, rispettivamente Presidente e Segretario dell'UAC.

Dobbiamo dare atto -dichiarano- che questo Consiglio ha svolto sino ad oggi con un impegno profuso ed apprezzabile la propria attività, intesa sia come attività deontologica, sia come attività relazionale e, quindi,di interazione con i vari ordini professionali, con le Università,con i vari enti pubblici,con le realtà istituzionali, religiose; proprio tale interazione,ossia tale agire di concerto,non può non consentire all'Avvocatura cosentina di raggiungere un elevato livello qualitativo e di merito.

L'UAC è più volte intervenuta sull'operato di questo Consiglio evidenziando come esso rappresenti uno spaccato di vita non soltanto professionale, ma sociale, che contribuisce in questo difficile momento di crisi che stiamo attraversando e che molto spesso fa perdere di vista agli avvocati il loro ruolo di custodi del diritto, assumendo invece quello di “mercanti del diritto”, a far riaffiorare in essi il senso di appartenenza alla categoria.

L' UAC in passato, si è altresì soffermata sull'applicabilità del sistema delle incompatibilità da parte di questo Consiglio, previsto dall'art. 18 L. 247, sottolineando, come tale attività di vigilanza ad opera del Consiglio,sulle cause di incompatibilità con il nostro mandato professionale, non soltanto garantisce il rispetto delle norme deontologiche, ma, addirittura vale a rafforzare i presidi deontologici, salvaguardando l'autonomia, il decoro e la dignità del nostro mandato.

L'UAC, inoltre, nella sua azione di ricerca degli aspetti salienti dell'attività di questo Consiglio ha colto un particolare spirito di colleganza con gli operatori della sicurezza,ossia, la promozione all'interno delle varie iniziative intraprese dal Consiglio, di un costante dialogo con coloro i quali sono deputati alla tutela dell'ordine pubblico.

Questo modus operandi- osservano i rappresentanti dell'UAC-, che lo contraddistingue dagli altri ordini professionali, non solo rende onore al Foro, ma delinea, altresì,la precipua volontà di questo Consiglio di non limitare la propria attività alle stanze del Palazzo di Giustizia ma di andare oltre detti confini, ramificandosi nel nostro territorio e contribuendo a gettare le basi per la costruzione di una politica di sicurezza e di difesa comune. Pertanto - concludono- questo vale a calare l'opera di questo Consiglio in una” prospettiva europea”( necessità evidenziata più volte dal presidente del CNF), ponendola al servizio della “cosa pubblica”.