Agguato a Girifalco, ferito un uomo

Catanzaro Cronaca

Un uomo è rimasto ferito in un agguato compiuto nel pomeriggio di oggi a Girifalco. Secondo i primi riscontri, l'uomo sarebbe stato raggiunto da alcuni colpi di arma da fuoco.

Sul posto sono intervenuti i carabinieri della Compagnia di Girifalco e del Reparto operativo provinciale, mentre il ferito (del quale non si conoscono ancora le generalità complete) è stato soccorso e trasportato in ospedale. (AGI)

h 17:53 | L'uomo rimasto ferito nell'agguato si chiama Pio Emanuele Palaia, 26 anni, già noto alle forze dell'ordine. L'agguato è stato compiuto su Corso Garibaldi, dove pare che il giovane possa essere arrivato in compagnia di altre persone.

Palaia ha alle spalle alcuni precedenti, tra i quali l'accusa di un tentato omicidio, dalla quale è stato poi assolto, e l'arresto in un'operazione dei carabinieri. Sul fatto indagano i militari dell'Arma, mentre il ventiseienne è stato trasportato in ospedale con l'elisoccorso ma non sarebbe al momento in pericolo di vita.

h 18:39 | È ben noto alle cronache calabresi Pio Emanuele Palaia. Negli anni scorsi il giovane è stato coinvolto in diversi procedimenti penali due dei quali, in particolare, ebbero grande risalto. Il primo fu legato al tentato omicidio di Francesco Lavecchia, 40 anni, che il 14 gennaio del 2011, dopo una colluttazione, riportò gravi ferite da arma da taglio. Per quell'episodio, a fine gennaio del 2011, Palaia finì in manette in esecuzione di un'ordinanza cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari su richiesta della Procura di Catanzaro.

Il giovane si professò fin da subito innocente e, nel corso dell'interrogatorio di garanzia, spiegò che al momento dell'accoltellamento avvenuto a Girifalco lui sarebbe stato a Catanzaro, e che solo dopo aver saputo quello che era accaduto al 40enne, suo conoscente da lungo tempo, era tornato indietro, anche perché gli era stato comunicato che lo stavano cercando. Secondo la pubblica accusa invece, l'imputato avrebbe accoltellato la sua vittima al culmine di un litigio, grazie soprattutto a quanto riferito dallo stesso ferito, ma anche grazie alla testimonianza di alcune persone presenti vicino all'abitazione di Lavecchia dove il fatto di sangue avvenne. Un teorema accusatorio che al termine del giudizio di primo grado, il 16 marzo del 2012, porto' alla condanna di Palaia a 9 anni e mezzo di reclusione, ma che poi è crollato completamente davanti alla Corte d'appello che, il 4 febbraio scorso, ha completamente assolto Palaia "per non aver commesso il fatto".

È ancora fermo alla pronuncia di primo grado, invece, l'altro procedimento penale a carico di Palaia - coimputato assieme ad altre due persone -, coinvolto nell'operazione denominata "The tractor", in cui si ipotizzano complessivamente ed a vario titolo i reati di furto ed estorsione, nonché traffico di stupefacenti. Il 5 novembre scorso il giovane, riconosciuto colpevole di estorsione, appropriazione indebita e danneggiamento, ma assolto per le contestazioni in materia di droga, è stato condannato a 3 anni 5 mesi e 10 giorni di reclusione, al termine del giudizio abbreviato che gli è valso lo sconto di pena di un terzo. Con il blitz "The tractor", scattato a fine marzo 2011, i carabinieri della Compagnia di Girifalco portarono in carcere i tre accusati in esecuzione del medesimo provvedimento di custodia cautelare emesso dal giudice per le indagini preliminari Gabriella Reijllo, su richiesta del sostituto procuratore Paolo Petrolo, titolare dell'inchiesta.

I tre uomini, stando alle ipotesi della Procura di Catanzaro, avrebbero estorto denaro ai proprietari di mezzi rubati in cambio della restituzione del maltolto - secondo il metodo noto come "cavallo di ritorno" -, utilizzando le somme ottenute illecitamente per l'acquisto di consistenti quantitativi di sostanza stupefacente. Cocaina, eroina e marijuana che sarebbero state comprate a Napoli e poi spacciate nel comprensorio di Girifalco, Borgia e Amaroni.