Due pagine su Facebook dedicate a Fabiana

Cosenza Cronaca

La città sta reagendo con sdegno, vigore e un pò di vergogna alla barbara uccisione di Fabiana Luzzi, la quindicenne pugnalata e carbonizzata dal fidanzato di 17 anni. Stamattina, a scuole chiuse, un corteo di studenti sta attraversando le strade cittadine per concludersi sotto la casa della ragazzina, dove già sabato notte s'erano radunate centinaia di persone come successo dinanzi alla caserma dei carabinieri appena s'è diffusa la voce di quello che era successo. Fortunatamente, con cautela, i militari avevano spostato in un'altra caserma cittadina il diciassettenne sospettato del delitto, per l'interrogatorio durante il quale ha poi confessato quanto fatto. All'esterno della compagnia carabinieri, infatti, sono stati registrati momenti di tensione poichè la folla era inferocita. Da ieri l'indignazione, la rabbia e il dolore non solo di Corigliano sono esplosi anche sui social network. Su Facebook sono state create già due pagine dedicate a Fabiana, e i commenti sono migliaia, si susseguono a ritmo incalzante.

Si stigmatizza la brutalità del gesto, si arriva a chiedere la pena di morte per l'assassino, si maligna su "protezioni in alto" che bloccherebbero i media nel divulgare il nome del diciassettenne. Ma ci sono anzitutto pensieri affettuosi, gesti di tenerezza e preghiere per Fabiana anche da chi non l'aveva mai conosciuta ed ha appreso del suo dramma dalla tv, dalla radio o dai giornali. Scrivono da tutta Italia. "Non ti conoscevo - racconta un post anonimo - non sapevo nemmeno della tua esistenza. Ma quando ho sentito la notizia alla tv, il dolore è stato immenso, come se fosse mia figlia. Poi questa sera (ieri, ndc) sono venuta a conoscenza che i tuoi genitori sono Testimoni di Geova e questo ci lega ancora di più. La cattiveria è abbondante ormai". Un altro scrive: "Sono uno sconosciuto e un vecchio rispetto ai tuoi 16 anni... ma ho sentito in radio quello che ti è successo... e mi è montata la rabbia... un'altra bambina che non diventerà donna... BASTA!!!". Lorenzo da' voce a molti altri con un semplice: "Non ho parole...".

Stamane l'arcivescovo, mons. Santo Marcianò, ha incontrato i genitori della ragazza. La mamma ha detto che vuole giustizia e che anche l'omicida è una ''una povera vittima''.

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