Rossano: 6.8 milioni in arrivo, ossigeno per imprese

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Circa 6,8 milioni di euro in arrivo, in due momenti: 3,4 entro giugno e 3,4 entro febbraio 2014. A tanto ammonta e così sarà erogata la cifra complessiva riconosciuta al Comune a seguito dell’adesione al Decreto 35 sullo sblocco dei pagamenti della pubblica amministrazione. Ad illustrare dettagli e contenuti dell’importante ed attesa notizia sono stati ieri, nel corso di una conferenza stampa ad hoc, il Sindaco Giuseppe Antoniotti e l’assessore al bilancio Sergio Stamile che l’hanno definita una bella boccata d’ossigeno per il Comune e le tante aziende fornitrici. – Hanno partecipato all’incontro anche il Presidente del Consiglio Comunale Vincenzo Scarcello, l’assessore agli affari generali Rodolfo Alfieri, il segretario generale dell’ente Umberto Greco, il dirigente ufficio ragioneria Natale Brognieri, il consulente Antonio Le Fosse e diversi consiglieri comunali.

Aprendo la conferenza stampa, il Sindaco ha ribadito le ragioni che hanno convinto l’Esecutivo a non aderire, sin da subito, al Decreto 174 sul pre-dissesto, preferendo optare per il successivo Decreto 35 (con un mutuo trentennale al 3%). Questa scelta – ha spiegato – non ci ha fatto correre, tra gli altri, i rischi di dissesto automatico, di blocco di assunzioni e mutui, oltre l’innalzamento dei tributi a danno dei cittadini. Siamo stati forse l’unico Comune italiano – ha proseguito – che ha aderito a questo decreto attraverso una delibera di Consiglio Comunale, non obbligatoria. La nostra proposta – ha chiarito – era di 10 milioni di euro per far fronte ai debiti certi ed esigibili al 31 dicembre 2012. La Cassa Depositi e Prestiti (con la quale è stato già firmato il contratto) ne ha riconosciuti 6,8 milioni. Dovremmo riuscire a saldare – ha garantito il Sindaco – tutti quei debiti non maturati sotto questa Amministrazione. Se si considera che nei 2 anni trascorsi, abbiamo onorato debiti per circa 6 milioni di euro; che, adesso, ne onoreremo altrettanti per circa 6MLN con le risorse sbloccate dal Decreto 35 e che ne restano altri 6MLN per anticipazione di cassa, così come trovata nel giugno del 2011, il debito complessivo ereditato e sul quale siamo impegnati sin dall’avvio di questa amministrazione ammonta a 18 milioni. – Antoniotti ha poi dato conto delle anticipazioni richieste alla Soget su tributi da incassare, per far fronte ad una situazione che, nonostante queste entrate, resta permanentemente grave in termini di scarsissima liquidità mensile per far fronte a fatture e spese per i dipendenti. Pur tuttavia – ha precisato il Primo Cittadino – non utilizzeremo la prevista possibilità di innalzare l’indebitamento con anticipazione di cassa dai 6 milioni attuali a circa 9.

Il Sindaco ha colto l’occasione, inoltre, per ribadire la complessiva azione di risanamento avviata: lo stop ai fitti passivi con un risparmio di 140 mila euro all’anno (accorpando ben 6 uffici comunali nella sede ristrutturata dell’ex ghiacciaia); il recupero di altre 50 mila euro all’anno sulla revisione delle utenze telefoniche; il blocco delle spese per rappresentanza e missione; il blocco degli straordinari (salvo nei settori della depurazione, della manutenzione, della polizia municipale e dell’ambiente); l’installazione di dispositivi per la regolazione dell’illuminazione pubblica con ulteriore risparmio economico; l’affidamento mediante gara dell’ufficio legale a due professionisti esterni con un notevole risparmio per l’ente e, soprattutto, con una tangibile inversione di tendenza in termini di soluzione positiva del corposo contenzioso comunale a beneficio dell’ente. Fino ad oggi – ha scandito Antoniotti – il Comune stranamente perdeva sempre nelle cause, adesso vince ed ottiene importanti risultati. – In questo settore – ha aggiunto l’assessore al contenzioso Alfieri – abbiamo fermato un andazzo che non ci convinceva. Il nostro obiettivo – ha aggiunto – è non lasciare falle, evitare superficialità, chiudere subito laddove necessario, affrontare in maniera diretta anomalie o pretese ingiustificate e controllo certosino sulle contestazioni; a partire – ha chiosato Antoniotti – dalle eccessive richieste di risarcimento danni (per circa 1 milione all’anno!) che non possono essere considerate un ammortizzatore sociale!