Catanzaro: presentato il nuovo piano d’esercizio dell’Amc

Catanzaro Attualità

Il prossimo 24 giugno partirà una vera e propria rivoluzione sui percorsi degli autobus dell’Azienda della mobilità cittadina. Attuando un deciso restyling che rispettasse alcune fondamentali esigenze di equilibrio, razionalizzazione e sostenibilità, l’Amc ha ridisegnato dopo quarant’anni il suo Piano d’esercizio.

Il nuovo programma della mobilità pubblica è stato presentato stamattina, a palazzo De Nobili, dal sindaco Sergio Abramo, affiancato dal delegato del primo cittadino all’Amc, il consigliere comunale Tommaso Brutto, dal direttore generale dell’Azienda, Luigi Siciliani, dall’amministratore unico, Rosario Colace, e dalla commissione consiliare al Traffico presieduta da Oreste Cosentino.

Nello specifico, il nuovo Piano d’esercizio – ancora passibile di eventuali modifiche - prevede la diminuzione del raggio chilometrico dei percorsi, che si baseranno su un sistema a navette con due intersnodi principali: la stazione della Funicolare a Catanzaro Sala (che a breve dovrebbe passare in gestione all’Amc) e il viadotto Kennedy, a due passi da piazza Matteotti.

In questo modo, gli utenti che da Catanzaro Lido dovranno raggiungere la zona nord della città, potranno scegliere la direttrice più opportuna e più veloce. La riduzione dei tempi di attesa e di percorrenza sono state le due motivazioni principali alla base dell’aggiornamento del Piano, che contiene anche una ripartizione più ragionata delle corse. Attraverso un apposito studio, infatti, l’Amc ha raddoppiato le corse più “affollate” – come, ad esempio, quelle che da Giovino conducono al Campus universitario di Germaneto - mentre sono state ridotte quelle meno utilizzate. È stata istituita, inoltre, la “Circolare” di Catanzaro Lido.

«Di concerto con l’Amc – ha affermato Tommaso Brutto – abbiamo pensato che fosse essenziale aumentare la sostenibilità del trasporto su autobus anche per invogliare di più i cittadini a utilizzare i mezzi pubblici. Soprattutto – ha concluso - siamo riusciti a redigere il nuovo Piano senza ulteriori investimenti economici, ma razionalizzando i mezzi e le risorse umane già presenti all’interno dell’Azienda».