Crotone, tre arresti della Squadra Mobile per la rapina dei 40 chili d’oro

Crotone Cronaca
Un fotogramma della rapina di San Giovanni in Fiore

Tre persone sono state arrestate stanotte dagli uomini della polizia di Stato di Crotone con l’accusa di essere gli autori della rapina compiuta ai danni del commerciante d'oro crotonese, Luciano Colosimo, avvenuta lo scorso 16 giugno.

L'ordinanza di custodia cautelare è a carico di due rumeni ed un uomo di Cotronei.

La rapina aveva suscitato molto scalpore in città, sia per l’entità dell’oro asportato, circa 40 chili per un valore intorno al milione di euro e soprattutto, per la ferocia con la quale aveva agito i malviventi, che avevano picchiato selvaggiamente il titolare dell’esercizio, riducendolo in fin di vita.

Le indagini, condotte dalla Suqadra Mobile di Crotone, hanno preso una svolta grazie alla testimonianza di un cittadino un cittadino in Corso Mazzini, aveva visto i due rapinatori vestiti da finanzieri e aveva dato elementi utili per risalire a coloro che si ritiene essere l’autista della banda, arrestato poco dopo: Antonio Musacchio, 34enne di Cotronei, già agli arresti.

h 11:34 | I due uomini di nazionalità rumena sono Gheorghe Geanca, 25 anni, e Mihai Ciovica, 19. I due sono ritenuti gli autori materiali della rapina. Il terzo arrestato è Pasquale Maccarrone 27enne di Cotronei, che ha accompagnato i due complici sul luogo a bordo di un furgone Ducato. I due rumeni si trovano, attualmente, già in carcere in Romania, per altri reati, e nei loro riguardi è stato emesso un ordine di arersto internazionale.

Attualmente la vittima della brutale rapina è ancora ricoverata in una struttura sanitaria e le sue condizioni di salute rimangono precarie.

Un testimone oculare raccontò di aver visto due uomini, con divise da finanziere e delle borse in mano, uscire di corsa dallo stabile in cui si trova la gioielleria ed infilarsi in una Fiat Punto di colore scuro. Di quell'auto il testimone riuscì ad annotare la targa comunicandola poi agli investigatori. La stessa auto è stata poi immortalata dalle telecamere di videosorveglianza disseminate per la città in un orario compatibile con la rapina. Musacchio, del resto, pur negando di aver preso parte al colpo, ha ammesso di essere giunto a Crotone proprio con quella auto. La Punto, il giorno dopo la rapina, è stata ritrovata dalla Polizia in un garage di Cotronei che appartiene al giovane arrestato questa mattina.

Le intercettazioni telefoniche e ambientali e anche di alcuni colloqui in carcere, dove si trova tuttora ristretto Musacchio, hanno consentito di acclarare il ruolo di Maccarrone nella fase di ideazione ed esecuzione della rapina in qualità di uomo di fiducia di Musacchio che, dal carcere, gli impartiva raccomandazioni.

I particolari degli arresti sono stati forniti nel corso di una conferenza stampa tenutasi stamattina nella sede della questura di Crotone, alla presenza del procuratore della Repubblica, Raffaele Mazzotta, del questore, Mario Finocchiaro e del dirigente della Squadra Mobile di Crotone, Cataldo Pignataro.

Nel corso della conferenza è emerso che i due rumeni arrestati sono collegati anche ad una recente rapina, avvenuta con modalità assai simili a quelal di Crotone, avvenuta ai danni di un gioielliere a San Giovanni in Fiore.