Rossano: Slow food a difesa delle eccellenze alimentari locali

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La tutela del terroir e delle produzioni d’eccellenza locali e la promozione dei menu a km0 diventi priorità dell’agenda istituzionale dei sindaci. Si parla di sviluppo, di quello sostenibile, praticabile e durevole. Ecco l’appello che la condotta Slow food Sibaritide – Pollino rivolge ai sindaci del territorio, invitati a partecipare, sin da ora, alla prossima tappa di “aggiungi un posto a tavola”, l’iniziativa itinerante alla scoperta dei covi del gusto. Alto Jonio cosentino, questa la prossima meta del sodalizio.

Da Amendolara, città della Secca e paese dei piselli a Rocca Imperiale nota, tra le altre cose, per i suoi limoni, passando per Roseto Capo Spulico con il suo castello arroccato sugli scogli. Giusto per citarne alcuni, ma c’è davvero solo l’imbarazzo della scelta. Tra mare, entroterra e montagna, l’Alto jonio cosentino ha tanto da offrire sia in termini di enogastronomia che in termini di paesaggio, storia e cultura. Forse ancora da scoprire.

Dopo Saracena, Rossano, Mormanno e Spezzano è qui che farà tappa la sempre più numerosa carovana del Convivium Sibaritide – Pollino che ha messo già nella lista degli invitati, i Sindaci del territorio.

Dove? Obbligatoriamente in osterie e cucine ispirate al cibo sano, pulito e giusto. La filosofia dell’iniziativa itinerante non muta: dove c’è gusto, c’è Slow Food.

E intanto i “seguaci” della condotta guidata dal fiduciario Lenin Montesanto “lievita”, per rimanere in tema di cibo. Sono sempre più numerosi, infatti, i curiosi estimatori delle iniziative promosse dalla condotta. Il numero cresce ogni giorno di più. Ne ha preso atto, soddisfatto, il Comitato di Condotta riunitosi, l’ultima volta, a Mormanno, paese della lenticchia presidio Slow Food e incontratosi, poi presso La Vineria a Spezzano Albanese, per il 3° appuntamento di Aggiungi un posto a tavola.

Trionfo di salumi e formaggio italiani e francesi; crostino di carciofi con guanciale e provola affumicata; crema di ceci di Rotonda al profumo di rosmarino con crostini di pane di Cerchiara; rostingiana di maialino nero del Pollino; purè al tartufo nero di Alba; crema al mascarpone sul letto di cacao e mandorle; chiacchiere. La descrizione, sicuramente, non rende giustizia al capolavoro portato in tavola dagli chef.

Bisogna provare per credere.