Operazione Assenzio, in manette due noti imprenditori reggini. Colpo al clan Tegano

Reggio Calabria Cronaca

La Guardia di Finanza, i carabinieri e la Dia di Reggio Calabria hanno inferto un altro duro colpo alla cosca Tegano arrestando due noti imprenditori di reggini, Giuseppe Crocè e la figlia Barbara, ritenuti collusi con la cosca di 'ndrangheta. Nella giornata di oggi sono inoltre in corso oltre venti perquisizioni (alcune anche a Milano e Roma) e sequestri di beni mobili, immobili ed attività commerciali per circa 30 milioni di euro. Gli inquirenti ritengono di avere disarticolato un cartello di imprese creato dalla cosca per imporre forniture di beni e servizi a società pulite.

I particolari dell’operazione saranno illustrati presso il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Reggio alle 11 ed alla presenza del Procuratore Ottavio Sferlazza.

h 9:23 | Oltre alle società riconducibili ai Crocè padre e figlia, sono state sequestrate altre attività commerciali riconducibili a Suraci, nonché, presumibilmente, "imprese mafiose" e "para-mafiose", i cui titolari avrebbero commesso gravi atti di concorrenza sleale nei confronti di imprese commerciali oneste operanti nel medesimo settore merceologico.

L'indagine, denominata “Sistema - Assenzio 2”, è la prosecuzione dell'operazione che nel luglio scorso portò all'arresto dell'ex consigliere comunale ed ex assessore Dominique Suraci, che secondo le indagini avrebbe assunto il ruolo di referente privilegiato del clan Tegano nel settore della grande distribuzione alimentare, ma anche di interlocutore politico. Secondo l'accusa i due imprenditori avrebbero lavorato all'ombra e sotto l'ombrello protettivo delle più importanti cosche di 'ndrangheta di Reggio Calabria.

Le indagini che hanno portato alla seconda tranche dell'inchiesta, coordinate dal procuratore aggiunto Michele Prestipino e dal sostituto Stefano Musolino, dimostrerebbero come i due Crocè avrebbero mantenuto fede ai patti assunti precedentemente da Suraci con il sodalizio criminale attraverso contratti di fornitura di beni e servizi con imprese, ditte e società riconducibili alle singole cosche cittadine.

h 10:13 | Le indagini scaturite nell'operazione denominata "Assenzio-Sistema 2" avrebbero permesso di individuare un vero e proprio cartello d'imprese, governato dalla cosca Tegano, che si sarebbe relazionato con le società dei Crocé, i due imprenditori (padre e figlia) arrestati, alla stregua di un unico gruppo imprenditoriale, sponsorizzato dalla appartenenza al sodalizio mafioso.

In particolare, le società sequestrate avrebbero obbligato le imprese sane (operanti nel settore della distribuzione alimentare, dei servizi bar e della ristorazione) a rifornirsi (dal pane alla frutta e verdura, dalle bevande ai prodotti lattiero-caseari, dai tabacchi alle uova) da quelle riconducibili alla cosca Tegano.

In questo modo, spiegano gli inquirenti, sarebbe stata inibita l'eventuale creazione e avvio di lecite attività imprenditoriali concorrenti, minato l'ordine pubblico economico e impedita la libertà d'iniziativa economica privata e tutela del risparmio, diritti costituzionalmente garantiti. Quindici in tutto le società poste sotto sequestro, per un valore complessivo di circa 30 milioni di euro.

Le società sequestrate: Capitale sociale, quote sociali e patrimonio aziendale della Cieffetre S.r.l., con sede legale a Reggio Calabria via Torricelli Pescatori nr.45, esercente l'attività di "supermercati", equamente intestata a Crocè Francesco cl. 81 e Crocè Fabrizio Maria cl. 89; Capitale sociale, quote sociali e patrimonio aziendale della Casa Piu' S.r.l., con sede legale a Reggio Calabria via Torricelli Pescatori nr. 45, esercente l'attività di "commercio al dettaglio di utensili per la casa, di cristallerie e vasellame", intestata per il 95% a Crocè Fortunata Barbara e per il 5% alla Cieffetre S.r.l.; Capitale sociale, quote sociali e patrimonio aziendale della S.D.S. Holding S.r.l., con sede a Reggio Calabria, via Prolungamento Aschenez traversa Amendola nr. 15, esercente l'attività di "Noleggio di autovetture ed autoveicoli leggeri", interamente intestata alla Cieffetre S.r.l.; Capitale sociale, quote sociali e patrimonio aziendale della Sgs Group S.r.l., con sede a Reggio Calabria, via Aldo Moro nr. 54/C, esercente l'attività di "Minimercati e altri esercizi non specializzati di alimentari", intestata per il 60% alla S.D.S. Holding S.r.l. (a sua volta detenuta al 100% dalla Cieffetre S.r.l.) e per il 40% dalla Cieffetre S.r.l.; Capitale sociale, quote sociali e patrimonio aziendale della Supermercati Dueci S.r.l. con sede a Reggio Calabria, via Sbarre Superiori nr. 46, esercente l'attività di "Commercio al dettaglio di supermercati", equamente intestata all'odierno arrestato Crocè Giuseppe ed alla moglie Malavenda Giuseppina; Ditta Individuale Antico Mulino e relativo patrimonio aziendale, con sede a Reggio Calabria via Casa Savoia n. 194, esercente l'attività di "Produzione di prodotti di panetteria", intestata a Calafiore Francesca cl. 77, ma comunque riconducibile a Utano Pasquale.

E ancora: Ditta Individuale Frutta e Verdura di Polimeni Domenico e relativo patrimonio aziendale, con sede a Reggio Calabria via Tenente Panella n. 29, esercente l'attività di "Commercio all'ingrosso di frutta e ortaggi", intestata al detenuto Polimeni Domenico, fratello di Carmine; Ditta Individuale Polimeni Carmine, con sede a Reggio Calabria (RC) via Gabriele d'Annunzio n. 32, esercente l'attività di"commercio all'ingrosso di bevande", intestata al detenuto Polimeni Carmine, genero del boss Giovanni Tegano; Capitale sociale, quote sociali e patrimonio aziendale della Ditta San Michele di Crudo Michele & C. s.a.s., con sede in Reggio Calabria C.da Corvo n. 3 - Archi, esercente l'attività di "Intermediari del commercio di prodotti alimentari, bevande e tabacco", intestata al detenuto Crudo Michele ed alla moglie Tegano Maria (figlia di Giovanni); Capitale sociale, quote sociali e patrimonio aziendale della Diprocas S.r.l., con sede a Reggio Calabria, via Petrara n. 105, esercente l'attività di "Produzione dei derivati del latte", intestata al detenuto Utano Pasquale ed al figlio Antonio cl. 77; Capitale sociale, quote sociali e patrimonio aziendale della Diprocas Italia S.r.l, con sede a Reggio Calabria via San Giuseppe n.28, esercente l'attività di "Commercio all'ingrosso di prodotti lattiero-caseari e di uova", intestata al detenuto Utano Pasquale ed alla moglie Morabito Rosanna; Capitale sociale, quote sociali e patrimonio aziendale della S.G.I. Holding S.r.l., con sede a Milano, Corso di Porta Ticinese nr. 3, esercente l'attività "locazione immobiliare di beni propri o in leasing", intestata a due fiduciarie (di cui 1 svizzera) ma riconducibile al detenuto Suraci Dominique; Capitale sociale, quote sociali e patrimonio aziendale della S.S. Holding S.p.A., con sede a Milano, Corso di Porta Ticinese nr. 3, esercente l'attività di "costruzione di edifici residenziali e non residenziali", intestata per il 99% alla S.G.I. Holding S.r.l e per l'1% ad una fiduciaria, ma riconducibile al detenuto Suraci Dominique; 50% delle quote e del capitale sociale della SAT 9 S.r.l., con sede a Reggio Cal. via Prolungamento Aschenez n. 15, esercente l'attività di "società di partecipazione", intestata ad una fiduciaria ma riconducibile a Suraci Dominique; 25% delle quote e del capitale sociale della Nicea S.r.l., con sede a Reggio Calabria, via Prolungamento Aschenez nr. 15, esercente l'attività di "costruzione di edifici residenziali e non residenziali", intestata a una fiduciaria ma riconducibile a Dominique Suraci.