Infusino: “Crotone prenda esempio dalla Basilicata sui rapporti con l’Eni”

Crotone Attualità

Questo il testo dell'intervento di Pietro Infusino del movimento "Crotone è dei crotonesi"

"Nei scorsi giorni, Eni ha presentato “Eni in Basilicata, Local Report 2012” il primo rapporto focalizzato sulle attività della società nella Regione. Il rapporto descrive nel dettaglio le attività del Distretto Meridionale di Viggiano, la sede direzionale di Eni per le attività in Basilicata; si tratta di un documento cha ha l’ambizione di fornire informazioni documentate e puntuali su temi cruciali come il lavoro, lo sviluppo locale, la salute e la sicurezza delle persone. In esso sono illustrate le modalità con cui Eni stringe e coltiva relazioni con gli stakeholder, e racconta il percorso degli accordi per lo sviluppo locale, tra cui il recente protocollo sul “local content” siglato con le parti sociali il 5 Ottobre 2012, con le significative ricadute in progetti di spesa per il territorio. Un’intera sezione del Local Report è dedicata all’occupazione. Uno degli aspetti di maggiore interesse per le comunità locali sono i risultati ad oggi raggiunti, 291 i lavoratori direttamente impiegati nel Distretto Meridionale, di questi più della metà è residente in Basilicata, 2146 sono invece i dipendenti assunti con le imprese fornitrici,di cui il 47% proviene dalla Basilicata e il 31% dalla Val d’Agri., le attività Eni in Basilicata hanno generato un fatturato complessivo presso le imprese locali di oltre 96 milioni di euro solo nel 2011. Infine un’ampia sezione del documento approfondisce le ricadute ambientali delle attività petrolifere e affronta il tema dei monitoraggi. Gli attori principali (stakeholder) che si relazionano con Eni sono: Ministero dello Sviluppo Economico, UNMIG e le sue sezioni territoriali, il Ministero dell’Ambiente, il Parlamento, La Regione, la Provincia, i Comuni interessati dalle attività estrattive e i comuni limitrofi, il Parco Nazionale Appennino Lucano-Val d’Agri-Lagonegrese, la Prefettura, i Comandi Provinciali e il Comando Regionale dei Vigili del Fuoco, i Comandi Forestali, la Soprintendenza ai Beni Archeologici e la Soprintendenza ai Beni Ambientali e Architettonici, Comandi e Stazioni dei Carabinieri, le Agenzie regionali, quali ARPAB, APT, ASP, le associazioni di categoria regionali e le cooperative, Confindustria, Assomineraria, Confartigianato, Alleanza delle Cooperative Italiane, Confapi, le organizzazioni sindacali rappresentate dalle loro Segreterie Regionali, l’Università degli studi della Basilicata, gli istituti di ricerca nazionale (CNR, Nomisma Energia) e locali (FEEM, CNR locale), le scuole, le Istituzioni Religiose, il mondo dell’associazionismo, i partner operativi e le persone Eni. Le modalità d’interazione variano a secondo dello stakeholder e del tema da affrontare, si passa dal dialogo su questioni di interesse locale, a un confronto più formalizzato sui procedimenti autorizzativi, fino ad accordi pluriennali per lo sviluppo locale. Inoltre Eni partecipa ove richiesto anche a Consigli Comunali e Assemblee Pubbliche, sui temi di interesse locale e si impegna a consolidare i processi di trasparenza e comunicazione verso il territorio. Gli accordi e le convenzioni con i soggetti del territorio fanno parte della strategia di relazione di Eni e rappresentano la volontà di un approccio di lungo periodo basato sulla cooperazione. Eni ha fornito la struttura che ospita l’Osservatorio Ambientale e garantirà il suo mantenimento per 15 anni, nel rispetto di quanto previsto dal protocollo di intenti del 1998. Il 18 Novembre 1998 il Presidente della Regione Basilicata e l’Amministratore delegato Eni hanno sottoscritto un protocollo di intenti con impegni di spesa e stati di attuazione. Il Protocollo e gli Accordi comprendono investimenti per un valore totale di 184,1 Milioni di euro, di cui 113,2 già spesi a secondo degli impegni assunti. Il Protocollo “Local Content” prevede 6 assi di interventi e di impegni, tra cui quello di Eni a investire almeno 500 milioni di euro. Eni ha siglato Convenzioni con la Provincia di Potenza nel 2012, per il ripristino della viabilità dei comuni interessati dalle attività estrattive, per un valore di circa 4 milioni di euro. Il 18 Ottobre del 2011 la multinazionale e la direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Basilicata hanno sottoscritto un protocollo d’intesa per il recupero e la valorizzazione della Villa Romana rinvenuta durante alcuni scavi nel 2006, pari ad un investimento di 2,8 milioni di euro circa. Sempre nel 2011 la spesa complessiva a favore del territorio in Basilicata ammonta a oltre 5,1 milioni di euro. Del dato complessivo circa 4,9 milioni di euro (oltre il 95% del totale) sono stati spesi in progetti stabiliti nell’ambito di accordi o convenzioni con i soggetti locali. Dal 2008 la Fondazione Enrico Mattei (FEEM), in base all’Accordo Attuativo Regionale n° 11 del protocollo d’Intenti tra la Regione Basilicata e l’Eni, ha una sede anche a Viggiano dove opera sulla base di programmi di attività concordati con la Regione Basilicata e altri partner scientifici e istituzionali. La FEEM si avvale di uno staff di circa 30 collaboratori, provenienti prevalentemente dalla regione. Capitolo a parte riguarda le ricadute economiche per il territorio dalle royalty. Come si può evincere, anche una classe politica del profondo sud, animata da vero ed appassionato interesse per il proprio territorio, è capace di sviluppare progettualità e risorse. Gli obiettivi raggiunti sono una vera manna per una regione che solo pochi decenni fa risultava fra le zone più povere in Europa. Bisogna a questo punto capire se i soggetti politici che ci rappresentano hanno le capacità per discutere con Eni al fine di ottenere quanto fatto in Basilicata o, se al contrario, altri interessi hanno la priorità sul bene comune. Speriamo che queste poche righe possano far riflettere chi li legge".