Associazione Peter Pan: rapporto sull’infanzia ai leader politici

Calabria Attualità

Sono 300 mila i bambini italiani da o a 14 anni che vivono al di sotto della soglia di povertà, perché appartenenti a nuclei familiari con un reddito inferiore ai diecimila euro annui . E’ quanto emerge dal primo rapporto sull’infanzia realizzato dall’associazione Peter Pan Onlus, presieduta dal giornalista Mario Campanella. Il rapporto è stato realizzato nel periodo novembre-dicembre 2012 seguendo i flussi censiti dall’Osservatorio Sociale e dall’ISTAT.La loro dislocazione geografica è disomogonea, con il 60% di prevalenza nel centrosud- si legge nel rapporto di Campanella- ma il 40 % vive nell’area del centronord.

Il 15% di loro proviene da famiglie immigrate – continua la nota- , mentre nel 44% dei casi si tratta di famiglie monoreddito e con una sola prole. Il tasso di rimessa nelle case famiglia e nei centri di assistenza riguarda solo il 2,4%-si legge ancora nella nota- a conferma della scarsa presenza delle istituzioni di sostegno. Di questi 300 mila bambini , il 16% ( compreso nella fascia di età della scuola media inferiore e quindi su un campione di 40 mila ragazzini ) è ripetente con prospettive pressoché certe di abbandono scolastico dopo la fase dell’obbligo. Sono 45 mila i bambini prepuberi , quindi di età inferiore ai dodici anni, soggetti a molestie, violenze o abuso sessuale diretto o virtuale ( internet). Un bambino su dieci nella popolazione generale- continua l’analisi di Peter Pan- non riceve , nell’età di maturazione dello sviluppo corporeo, alcuna cura odontoiatrica e di prevenzione o di profilassi .

Inquietante anche il dato della dipendenza informatica : “ Nella fasci di età 12-14 anni , i bambini passano mediamente 3 ore al giorno sul pc , essenzialmente per rapporti dialogici virtuali sui social network “. Per Peter Pan sono necessarie diverse riforme legislative a partire “ dal diritto di famiglia , la cui introduzione sancirebbe un adeguamento ai parametri di indirizzo della comunità europea “. Importante sarebbe “ nel raccordo legislativo il trasferimento di alcune competenze di intervento sinergico ai Comuni nell’ambito di un inserimento di figure istituzionali, quali lo psicologo , negli istituti scolastici “

Il quoziente familiare porterebbe al recupero del fiscal drag per almeno 500 mila famiglie “povere”-osserva Mario Campanella- con una restituzione di 300 euro mensili per nucleo, capaci di portare un sollievo non indifferente . Il giornalista sottolinea come “ sia necessario che tutti i leader politici , da Bersani a Berlusconi, da Monti a Casini, da Fini a Vendola, da Grillo a Ingroia , ponessero la questione della tutela dell’infanzia , della lotta alla pedopornografia e alle dipendenze informatiche nei loro programmi elettorali “. Nel vasto bacino del non voto afferiscono centinaia di famiglie invisibili- sostiene il giornalista – che non hanno alcuna interlocuzione fattiva con il ceto politico , poiché ritengono la loro condizione inespressa e non valorizzata.