Doppia tragedia familiare tra Catanzaro e Cittanova

Calabria Cronaca
L'omicidio di Angelo Curinga

Doppia tragedia familiare ieri in Calabria. La prima è avvenuta a Catanzaro, nel quartiere Lido, quando un ragazzo di 21 anni Marco Umberto Caporale, rientrato in casa dopo aver avuto una lite con un coetaneo, ha sfogato la sua rabbia sulla madre sgozzandola. La vittima, Maria Concetta Sacco, 53 anni, era insegnante elementare. A ucciderla, con almeno sei fendenti sferrati con un forchettone da cucina, il figlio, che pare soffra di disturbi depressivi. Secondo la ricostruzione dei carabinieri della Compagnia di Catanzaro, il giovane sarebbe uscito di casa la sera prima e avrebbe avuto un'improvvisa lite con un coetaneo, colpito con una testata al volto. Poi, rientrato in casa, approfittando dell'assenza del padre che si era allontanato per portare qualcosa in cantina, ha colpito ripetutamente la madre, Il fendente mortale è stato assestato con il forchettone all'altezza della giugulare. I militari, giunti sul posto, hanno trovato la porta dell'appartamento aperta, il corpo esanime della donna riverso a terra in una pozza di sangue e il marito e la figlia terrorizzati e sotto schock, insieme ad alcuni vicini.

La seconda tragedia ha colpito una famiglia di Cittanova, in provincia di Reggio Calabria, dove un uomo di 61 anni, Giovanni Curinga, bracciante agricolo, ha ucciso al culmine di un diverbio la madre, Maria Gerace, 84 anni, ed il fratello Angelo Curinga, 47. Secondo la ricostruzione fatta dai carabinieri, Curinga si è recato prima nell'abitazione della madre e l'ha uccisa con due colpi di fucile calibro 12. Non trovando il fratello, che viveva con la madre e che era anche lui bracciante agricolo, è andato in campagna per cercarlo e quando lo ha trovato lo ha ucciso con altri due colpi sparati a bruciapelo. Curinga si è poi presentato ai carabinieri di Taurianova, confessando il duplice omicidio. Tra l'omicida e le vittime c'erano da tempo contrasti proprio sul terreno di contrada Barletta, che la madre aveva assegnato al figlio Angelo. L'uomo, caduto in depressione per il male incurabile che lo ha colpito anni fa all'intestino, aveva lasciato un biglietto con cui chiede scusa per ciò che si accingeva a fare. Il biglietto è stato trovato dai carabinieri nei pressi dell'abitazione di Curinga e consegnato al pm della Procura di Palmi titolare dell'inchiesta.