Rifiuti, RDT: “mo’ basta”

Calabria Attualità

Riceviamo e pubblichiamo una nota di Franco Nisticò di Rete Difesa del Territorio:

Mo’ basta non è solo uno slogan, un motto come tanti, mo’ basta è un grido che si è, più volte, levato dalla voce del popolo calabrese. Mo’ basta significa che non possiamo più tollerare che altri decidano, per noi, delle nostre vite. Non possiamo più sopportare che un singolo individuo, un Commissario, decida come gestire i nostri territorio, come agire rispetto ai rifiuti, azzerando il concetto di gestione partecipata.

La rete difesa del territorio “F. Nisticò” da tempo ha condannato la fallimentare presenza , in Calabria, del Commissario per l’emergenza ai rifiuti. Numerose sono state le manifestazioni per denunciare la presenza di una istituzione anti democratica, per ribadire la volontà del popolo calabrese di riprendere in mano il ciclo dei rifiuti, ecco quindi la grande manifestazione di Crotone e poi a Cariati nonché le diverse occupazioni delle discariche calabresi e i sit-in a Catanzaro, presso la sede del Commissariato all’emergenza rifiuti. In questi giorni apprendiamo, dagli organi di stampa, che le grandi multinazionali, Veolia e Daneco, che gestiscono in Calabria come in gran parte d’Italia, le discariche indifferenziate, andranno via dalla Regione ufficialmente perché i pagamenti da parte del Commissario, avrebbero tempi molto lunghi e dilazionati.

In definitiva si prospetta una ennesima emergenza e, come spesso accade, tramite le emergenze si fanno passare concetti, pratiche, metodi altrimenti irricevibili. Noi della Rete Difesa del Territorio quest’anno non abbiamo esitato a denunciare l’ennesima, ciclica, emergenza estiva del ciclo rifiuti, sapevamo bene che dietro lo spettro dell’emergenza poteva nascondersi l’ampliamento o la costruzione di nuove discariche, nuovi cimiteri per i rifiuti. Per questo motivo il 16 agosto abbiamo occupato le discariche di Pianopoli e Alli. Noi siamo nuovamente disposti a ripetere gesti simili se dietro lo spetto della crisi, dietro la paura di perdita di posti di lavoro, dietro la minaccia di avere la spazzatura nelle città , si proveranno a nascondere altre manovre altri giochi, volti a conservare lo status quo del ciclo della gestione rifiuti.

Occorre ribadire che l’uscita presunta di Veolia e Daneco dalla gestione dei rifiuti , la crisi delle aziende a partecipazione statale rappresentano un chiaro segnale, ossia danno ragione alle piazze calabresi che hanno detto con chiarezza e determinazione “mo’ basta”. Risulta, pertanto evidente che la figura del Commissario è inutile, in ben quattordici anni non ha saputo dare risposte reali al problema, ha solo operato nell’emergenza e altro non ha fatto che perpetrare il clima emergenziale che tanto serve a giustificare qualsiasi scelta.

In particolare vogliamo sottolineare che il ricatto lavorativo non deve far paura a nessuno. Una gestione partecipata ampia, nuove metodologie di raccolta rifiuti zero, raccolta differenziata, prospettive cioè che fanno vedere il rifiuto non più come un problema da interrare ma come risorsa da valorizzare, determinano non qualche posto di lavoro nelle discariche ma generano un ciclo virtuoso che produce molto più lavoro nel rispetto della vita umana. Ormai anche a livello istituzionale si sono levate voci di condanna rispetto a questo istituto, sollecitate dalla nostra campagna per il ripristino del potere popolare.

La fine dell’anno è ormai prossima e con essa scade il mandato del Commissario. Ci auguriamo vivamente che nel campo della gestione dei territori, dei rifiuti si ritorni ad avere una gestione popolare, segno di democrazia e di partecipazione. L’ora della campana mortuaria per questo istituto sta già suonando, nel caso si trovino ancora orecchie sorde a questi rintocchi la RDT sarà ancora nelle strade, nelle piazze, nei luoghi di lavoro, nei territori per dire “mo basta, delle nostre vite decidiamo noi”.”