Riorganizzazione delle Aziende sanitarie calabresi, Pacenza: contrari a proposta di legge

Crotone Salute

“Saremo pronti a difendere nelle sedi opportune l’autonomia gestionale dell’azienda sanitaria di Crotone, anche a costo di andare contro gli intendimenti della maggioranza”. Il presidente del Comitato regionale per la qualità e la fattibilità delle leggi, Salvatore Pacenza (Pdl), interviene in merito alle polemiche sollevate circa le disposizioni contenute in un recente disegno di legge (la proposta n. 382/9^) presentato dai consiglieri Chiappetta (Pdl), Salerno (Pdl), Parente (Scopelliti presidente) e Serra (Insieme per la Calabria) recante “Istituzione delle Aziende sanitarie territoriali e delle Aziende sanitarie ospedaliere”. Tale ddl ridurrebbe da cinque a tre le Asp calabresi, suddividendo la regione in tre macro-aree (nord, centro e sud). Le Aziende sanitarie di Crotone e Vibo verrebbero così accorpate con quella di Catanzaro. Stando ancora alle disposizioni contenute nel disegno di legge, le tre nuove Aziende sanitarie dovrebbero essere costituite con atto formale della Regione entro il 31 dicembre 2012 e prenderebbero operatività a decorrere dal 1 gennaio 2013.

“Rigetteremo la proposta di legge – puntualizza l’onorevole Pacenza – e, questa volta, avverrà senza sconti per nessuno. Perché già nelle sue premesse, essa, merita di essere rispedita al mittente. Per quanto riguarda invece le perplessità espresse sulla stessa dal presidente della Provincia di Crotone Stano Zurlo e dal collega capogruppo Udc in consiglio Alfonso Dattolo vorrei solo puntualizzare loro che, assieme agli altri esponenti di maggioranza del Crotonese, abbiamo già provveduto a evidenziare la nostra contrarietà al ddl, contattando sia gli estensori dell’articolato, che il presidente Scopelliti. Riteniamo infatti che esso si traduca – prosegue l’onorevole Pacenza –, in questo delicato momento storico per Crotone, in un vero e proprio tentativo di smantellamento dell’autonomia gestionale che questo territorio non merita per tradizioni, identità e trascorso produttivo.

Sebbene in un recente passato, noi esponenti del Crotonese all’interno della maggioranza di centrodestra, abbiamo ritenuto necessarie le misure contenute nel Piano di rientro dal debito sanitario (con la conseguente riorganizzazione della rete ospedaliera che ha interessato anche l’unico presidio del nostro territorio: il San Giovanni di Dio); sull’eventualità di cedere l’autonomia gestionale dell’Azienda sanitaria pitagorica non potremo certo soprassedere. Sono sicuro – conclude l’onorevole Pacenza – che il presidente Scopelliti, essendo a conoscenza di tutto ciò, saprà come salvaguardare questa importante struttura amministrativa del Crotonese che permette, nella sua autonomia, di assicurare una sanità più vicina ai bisogni del cittadino”.