Festival d’Autunno: ieri sera “Amor sacro amor profano”

Catanzaro Tempo Libero

Le donne nella Divina Commedia. Ieri sera, nella Chiesa di S.Omobono di Catanzaro, con “Amor sacro amor profano” è andato in scena il terzo appuntamento del Festival d’Autunno. L’opera di Dante Alighieri, secondo Jorge Luis Borges “il miglior libro scritto dagli uomini”, e in particolare le figure femminili descritte dal poeta toscano, hanno riscosso grande successo grazie alla lezione-spettacolo appositamente ideata e realizzata per il Festival da Eugenio Masciari. L’attore catanzarese, che ha recitato nei più prestigiosi teatri italiani ed esteri, diretto da Giorgio Strehler, oltre ad aver avuto varie esperienze televisive con registi del calibro di Benigni, Calopresti, Monicelli e Moretti, ha ripercorso il viaggio di Dante all’interno dei propri demoni e delle proprie virtù fino alla visione dell’Altissimo. E in questo percorso ha coinvolto il pubblico con la recitazione dei versi dedicati a Beatrice, Lucia, Francesca da Rimini, Matelda e la Madonna.

In particolare la storia d’amore di Francesca con Paolo Malatesta è stata descritta con grande trasporto ed emotività. “Amor ch’a nulla amato amar perdona”, declama Masciari enfatizzando la forza travolgente dell’amore. Altra figura dominante è Matelda, la donna che Dante ha incontrato appena giunto in cima alla montagna del Purgatorio, dove si trovava il Paradiso Terrestre. Fu lei, guardiano del Paradiso a immergere Dante nel Letè e nell’Enouè, i fiumi che lo purificarono, permettendogli l’accesso in quel luogo. Matelda rappresenta il paradiso perduto, che ogni uomo desidera, ma che non può raggiungere per aver peccato. Con lei Dante unisce l’amor sacro all’amor profano.

Il tema della serata ha riscosso un enorme successo tra il pubblico che ha gremito sia l’interno della chiesetta sia la piazzetta antistante, laddove è stato possibile assistere allo spettacolo grazie alla proiezione sulla parete esterna. Sicuramente un grande successo per il direttore artistico del Festival, Antonietta Santacroce, che ha creduto nell’idea di Eugenio Masciari, commissionandogli “Amor sacro, amor profano”, andato in scena in un luogo suggestivo come la chiesa di S.Omobono, di epoca medievale come la Divina Commedia, che grazie alle proiezioni e al sapiente gioco di luci si è rivelata location ideale per dare maggior vigore e caratterizzazione ai testi recitati.

Una serata culturale che rimarrà impressa nella memoria dei presenti e che ha richiamato un pubblico numeroso che a conclusione della performance di Masciari ha manifestato grande entusiasmo con lunghi applausi.