Ricerca: al Parco Marino Riviera dei Cedri in corso studio su praterie di Posidonia oceanica

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pinna nobilis

Nelle acque del Parco Marino Riviera dei Cedri è in corso uno studio sulle praterie di Posidonia oceanica da parte di due Ricercatori ISPRA (Tiziano Bacci e Sante Francesco Rende) impegnati nell’ambito di un dottorato di Ricerca con l’Università Tor Vergata di Roma. Lo studio, avviato presso l’Area Marina Protetta Capo Rizzuto, è tuttora in corso nel parco Marino Riviera dei Cedri, grazie alla volontà del presidente (Ciriaco Astorino) e del direttore (Piero Di Giuseppe). In particolare, l’attività sperimentale riguarda lo studio della distribuzione spaziale dei rizomi (il rizoma è il fusto della pianta), anche in relazione a differenti fattori, quali substrato, profondità e qualità delle acque, al fine di acquisire informazioni utili volte alla modellizzazione della crescita clonale della pianta. Nell’ambito della sperimentazione, condotta con il supporto del Centro Diving Diamante di Enzo Zito, si è proceduto alla rimozione dello strato fogliare sovrastante i rizomi, senza arrecare nessun tipo di danno al sistema vegetale; successivamente è stato condotto un campionamento video fotografico per mezzo di fotocamere e video camere subacquee. Le immagini verranno poi analizzate e processate con appositi software di analisi di immagine.

A seguito dell’immersione scientifica condotta dai due ricercatori, si riporta un giudizio positivo riguardo lo stato di vitalità e di conservazione della prateria di Posidonia oceanica dimorante nell’intorno dell’Isola di Cirella, come evidenziato dalle foto scattate sott’acqua che riprendono la spessa matte vivente (substrato vegetativo sottostante i rizomi) alta più di un metro (Foto 1) e dalla cospicua presenza, tra i fasci di Posidonia oceanica, di individui di Pinna nobilis (mollusco gigante) (Foto 2). La consistente presenza di estese praterie di Posidonia oceanica, da come si evince dalla banquette (accumulo di foglie spiaggiate) (Foto 3) fotografata sulla spiaggia di Diamante, dichiarano i due esperti, rappresenta un chiaro segnale di elevata qualità delle acque marine. Nei giorni a seguire, la sperimentazione si sposterà nell’intorno dell’Isola di Dino e di San Nicola Arcella.