Assenteismo, arrestati 11 dipendenti del Comune di Pedace

Cosenza Cronaca Elvira Madrigrano

I Carabinieri di Cosenza stanno effettuando una vasta operazione denominata “Time Out” nell’hinterland della presila cosentina, traendo in arresto 11 persone ritenute responsabili dei reati di truffa aggravata e continuata ai danno del Comune di Pedace. Tra di essi dipendenti dell’ente comunale che sarebbero stati sottoposti ai domiciliari.

LE INDAGINI avrebbero accertato la piena responsabilità di tutti gli undici indagati, tra cui 5 donne, i quali durante l’orario di servizio regolarmente retribuito o anche in eventuale straordinario, “con sistematicità ed abitualità - affermano gli investigatori – avrebbero truffato l’amministrazione di appartenenza attraverso la falsificazione degli orari di presenza e di uscita”.

I particolari dell’operazione saranno resi noti nel corso di una conferenza che sarà tenuta presso il Comando Provinciale Carabinieri di Cosenza alle ore 11 oggi. Circa 100 militari della Compagnia di Rogliano e del Comando Provinciale Carabinieri di Cosenza che hanno partecipato all’operazione.

h 14.32 | Gli investigatori dell'Arma hanno filmato e fotografato gli impiegati mentre si occupavano di faccende personali nell'orario di lavoro, dal fare la spesa all'acquisto di un'automobile per il figlio. Spesso si muovevano anche con il mezzo di servizio del Comune e percepivano lo straordinario. I dipendenti si erano messi d'accordo per passare i badge dei colleghi a turno. Agli arresti domiciliari sono finiti il responsabile dell'ufficio finanziario, l'impiegato dell'ufficio ragioneria, il responsabile della polizia municipale, due ausiliari del traffico, un impiegato dell'ufficio servizi sociali, un operatore ecologico, il custode del cimitero e tre lavoratori socialmente utili.

“È un malcostume diffuso, gli episodi che abbiamo scoperto sono 120 in poco meno di due mesi e ci inducono a ritenere che questo malcostume fosse radicato, così come il convincimento che l'impiego pubblico è una rendita di posizione” ha dichiarato il procuratore aggiunto di Cosenza, Domenico Airoma. La Procura di Cosenza ha costituito un pool di magistrati che si occupa proprio di questo tipo di reati, dunque le indagini proseguono a identificare altri episodi di tal genere.