Regione Calabria: un milione e mezzo di euro per famiglie povere

Catanzaro Salute

L’Assessore regionale al Lavoro Francescantonio Stillitani ha reso noti stamani i risultati relativi all’Avviso Pubblico per la “concessione di contributi a persone e famiglie in estrema povertà nel cui ambito vivono persone non autosufficienti”. All’incontro con i giornalisti – è scritto in una nota dell’ufficio stampa della giunta regionale – ha partecipato anche il presidente della Fondazione Calabria Etica Pasqualino Ruberto che ha supportato l’Assessorato regionale nelle procedure di espletamento del bando. “Con una dotazione finanziaria pari a 1.500.000 euro – ha spiegato l’Assessore Stillitani - è stato possibile finanziare 506 istanze su 3713 domande di partecipazione pervenute. Le famiglie ammesse a contributo sono state nella provincia di Catanzaro in tutto 158, 71 nella provincia di Reggio Calabria, 104 a Vibo Valentia, 103 a Cosenza e 70 a Crotone. Con lo scopo di assicurare a tutti i destinatari condizioni di vita adeguate alla dignità della persona – ha detto ancora l’Assessore Stillitani -, attraverso il presente bando, è stato possibile fornire un aiuto economico, di carattere socio-assistenziale, una tantum, dell’ammontare di tremila euro, a famiglie indigenti e dal comprovato bisogno, finalizzato a sopperire ad esigenze di natura assolutamente eccezionale.

Per la prima volta – ha aggiunto - questi contributi vengono erogati rispettando un regolamento, si basano su esigenze oggettive ed effettive, nella massima trasparenza, per dare a tutti la possibilità di accedere a questa forma di aiuto, a differenza di quanto invece accadeva nel passato. Infatti, era abitudine della Regione Calabria che la Giunta o i dirigenti valutassero l’opportunità di concedere dei contributi in maniera occasionale, trattando i singoli casi che venivano portati alla loro attenzione. Ho ritenuto questa procedura poco trasparente anche se legittima e, pertanto abbiamo approvato in giunta un regolamento che pone dei vincoli precisi e dei criteri a cui bisogna attenersi, definendo anche l’importo da concedere”. La maggior parte delle richieste pervenute da parte delle famiglie indigenti che hanno presentato l’istanza, hanno riguardato: spese di farmaci non coperti dal Servizio Sanitario Nazionale (scontrini, fatture rilasciate da farmacie, sanitarie), sostenute da tutto il nucleo familiare e considerando il piano terapeutico della persona non autosufficiente; spese di viaggio (biglietti aerei, del treno, autobus), necessarie per effettuare visite mediche anche (e soprattutto) fuori Regione; ulteriori ed eventuali spese di viaggio ad esempio di pernottamento, sostenute durante la degenza ospedaliera; spese di trasporto utilizzando il proprio mezzo, sostenute per effettuare visite mediche o trattamenti sanitario-riabilitativi a carattere continuativo; spese relative all’acquisto e/o al noleggio di mezzi di trasporto per il disabile; spese per ausili sanitari (protesi ortopediche, ortodontiche, oculistiche); spese sostenute per effetto dello sfratto esecutivo e documentate mediante formale atto di convalida di sfratto o provvedimento giudiziale; spese relative al distacco delle utenze (luce, gas, acqua) comprovate con sollecito di pagamento comunicato dall’ente erogatore o con spese desumibili dalle relative bollette; spese funerarie comprovate mediante fattura rilasciata dall’impresa funebre e sostenute dal nucleo familiare (richiedente).

Il suddetto avviso pubblico rientra all’interno del “Piano emergenza Famiglia” che si è sviluppato attraverso cinque azioni integrate, tra cui: Concessione di voucher alla persone per la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, erogazione ticket per l’acquisto di beni primari per l’infanzia, interventi finalizzati al sostegno alimentare di famiglie in difficoltà e interventi a sostegno degli enti iscritti nell’albo regionale delle associazioni familiari di Mutuo – aiuto. “La spesa sul sociale - ha precisato Stillitani - viene spesso sottovalutata, gli amministratori molte volte sacrificano questa spesa per destinare risorse ad altre esigenze. È invece necessario che tutte le amministrazioni, sia comunali che regionali, dedichino al sociale maggiore attenzione. La spesa sul sociale in Calabria - ha ricordato infine l'Assessore - si attesta a meno di trenta euro, contro la media nazionale che supera i 110 euro, proprio per questo dovremmo tutti operare per cercare di ridurre questo divario".