Caccia: Enpa diffida regione, rinviare stagione venatoria

Calabria Attualità

L'Ente Nazionale Protezione Animali ha diffidato il presidente della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti, l'Assessore all'Agricoltura e alla Forestazione, Michele Trematerra, e l'Assessore all'Ambiente, Francesco Pugliano, affinché sia cancellata la stagione venatoria 2012/2013 e venga dato adempimento alla normativa nazionale ed europea in materia di tutela della fauna. Tale provvedimento - spiega una nota - si rende necessario in considerazione dei gravissimi danni patiti dagli animali selvatici a causa della straordinaria siccità che si protrae ormai da mesi e a causa degli incendi che hanno devastato ingenti aree boschive della regione. "Siccità e incendi, distruggendo ecosistemi e campagne, mettono tuttora a rischio le possibilità di sopravvivenza di moltissime specie selvatiche che vivono sul territorio regionale", spiega l'Ente Nazionale Protezione Animali che prosegue: "L'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra), l'unico organismo riconosciuto a livello nazionale ed a livello comunitario dalla Commissione Europea, con un documento trasmesso a tutte le regioni ha accertato la crisi delle popolazioni naturali, conseguenti alla durissima, sollecitando misure stringenti a tutela degli animali, tra cui la previsione di forti limitazioni all'attività venatoria".

Ma alla siccità si è aggiunto l'effetto distruttivo di incendi anche di grandi dimensioni: in tali condizioni, sparare diviene inaccettabile e insostenibile per il patrimonio faunistico. Sono numerosissime le nidiate di uccelli distrutte dalle gravi calamità e altrettanto numerosi gli esemplari giovani e i cuccioli di mammiferi uccisi dalla sete, dalla fame e dai roghi. Cio' significa che quest'anno non si è verificato quel fisiologico ricambio generazionale che permette la sopravvivenza di molte specie, alcune delle quali particolarmente rare. Gli animali superstiti, costretti alla fuga, si sono concentrati in poche zone; zone ben note ai cacciatori, pronti ad appostarsi per compiere veri massacri. "Al presidente Scopelliti, agli Assessori Trematerra e Pugliano, nonché a tutte le forze politiche - aggiunge la Protezione Animali -, chiediamo di applicare quanto previsto dalle normative italiane ed europee e in particolare dalla legge 157/92 che attribuisce anche alle Regioni la facoltà di vietare o ridurre la caccia per particolari condizioni ambientali, climatiche o per altre calamità. La fauna selvatica è patrimonio indisponibile dello Stato: secondo quanto stabilito dalla stessa legge 157/92, l'attività venatoria non può contrastare con l'esigenza di conservazione degli animali selvatici".