Stabilimenti termali: a rischio almeno 700 posti di lavoro tra Acquappesa e Guardia

Cosenza Politica

“In Calabria i paradossi sono così tanti ed eclatanti da non sembrare, ormai, più nemmeno tali”. E’ quanto afferma in una nota il Consigliere regionale del Pd, on. Carlo Guccione. “La chiusura anticipata degli stabilimenti termali dovuta alla riduzione di fatto del 30% dei badgets per l’anno 2012 decisa dal Commissario per l’attuazione del Piano di Rientro Giuseppe Scopelliti con il Decreto n. 155 del 07.08.2012 –prosegue la nota- rischia di provocare una perdita di almeno 700 posti di lavoro diretti e indiretti solo per le Terme Luigiane e il crollo verticale dell’economia dell’intero comprensorio del Tirreno cosentino. Il decreto prevede, infatti, che il badget per le strutture termali calabresi Sateca Spa Terme Luigiane, Terme di Spezzano Albanese, Terme Sibarite Spa, Terme Caronte Spa, Stabilimento Termale Fonti Sant’Elia e Consorzio Termale Antonimina sia considerato al lordo dei tickets e della quota-ricetta. Ciò è in netto contrasto con il parere espresso dai Ministeri della Salute ed Economia e Finanza in data 07.03.2011 per la Regione Abruzzo secondo cui la spesa in convenzione delle spese sanitarie deve essere contabilizzata al netto del ticket”.

“Come è noto -prosegue Guccione- le imprese termali operanti nella nostra regione rappresentano una risorsa rilevante per l’economia del nostro territorio e, in alcune zone, costituiscono la principale garanzia economico-occupazionale. Il protrarsi di questa situazione rischia di provocare la chiusura anticipata degli stabilimenti termali ed una forte riduzione della durata stagionale, mettendo a rischio la regolare corresponsione dei salari ai dipendenti delle terme. Il paradosso sta proprio qui: anzicchè incentivare il sistema termale calabrese che è uno dei pochi settori della sanità a produrre emigrazione attiva (sono tantissimi, infatti, i cittadini di altre regioni che vengono a curarsi presso gli stabilimenti calabresi producendo per la nostra regione, che è costretta a pagare 247 milioni all’anno per l’acquisto di prestazioni sanitarie in altre regioni, un saldo attivo di oltre un milione e mezzo di euro all’anno), si fa di tutto per penalizzarlo. Solo le Terme Luigiane sono in grado di produrre ad oggi cinquecentomila prestazioni termali all’anno sviluppando un fatturato di oltre tre milioni di euro e garantendo un’occupazione diretta e indiretta pari ad oltre 700 posti di lavoro. Esse, insieme alle Terme di Spezzano Albanese, Cassano allo Jonio e Cerchiara di Calabria possono diventare uno straordinario strumento per lo sviluppo del turismo, la cura e il benessere e per la valorizzazione del mare, della montagna, dell’ambiente,dei beni culturali e del turismo religioso”.

“Non si può dire –aggiunge il Consigliere regionale del Pd- che il termalismo in Calabria è un settore strategico per lo sviluppo turistico della nostra regione, così come si è fatto in Consiglio regionale in occasione della recente approvazione della Legge sul Termalismo, e poi determinare tetti di spesa “capestro” che, di fatto, anticipano di quattro mesi (dal 31 dicembre al 31 agosto) la chiusura di alcune strutture termali a causa del raggiungimento dei badgets. Per questo motivo il 27 luglio scorso avevo chiesto in un’interrogazione al Commissario Scopelliti la non applicabilità dei tickets sui badget di spesa a far data dal 2012, perché ero e rimango convinto che un settore strategico come il termalismo non può non essere sostenuto attraverso misure che lo rilancino e lo sostengano anche al fine di favorire il suo importante ruolo di prevenzione sanitaria, il solo che può determinare una notevole riduzione della spesa nel disastrato sistema sanitario calabrese”.

“Il Decreto 155 del 7 agosto 2012, dunque- conclude Guccione- è assolutamente sbagliato e va in direzione diametralmente opposta alle dichiarazioni di principio rilasciate in Consiglio regionale. Esso, pertanto, deve essere immediatamente rivisto e il badget deve essere rideterminato nel rispetto di quanto stabilito dal Ministero dell’Economia e delle Finanze per l’Abruzzo”.

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