Crotone e Vibo: province abolite. Insorgono i presidenti, il documento stilato a Benevento

Calabria Attualità
De Nisi e Zurlo

"Avanziamo a tutti i senatori ed ai deputati, ai capigruppo dei partiti del Senato e della Camera, ai Presidenti di Camera e Senato la nostra richiesta di stralcio dell’art. 17 per palesi fattori di incostituzionalità e per la insussistenza delle motivazioni di necessità ed urgenza; chiediamo, in via subordinata, che l’art.17 venga riportato ad una dimensione di provvedimento di spesa e che pertanto individuati gli obiettivi di carattere economico da raggiungere, sia affidata agli enti locali ed alle Regioni l’iniziativa dell’adozione degli interventi da attuare per raggiungere tali obiettivi, anche attraverso la revisione dell’assetto e della organizzazione territoriale delle Province e dei Comuni; chiediamo che venga bloccato l’ulteriore tentativo da parte del Governo di definire criteri di taglio lineare e puramente dimensionali delle nostre Province”.

Insorgono così, con un documento condiviso, tutti i presidenti delle Province “cadute” sotto la scure della spending review adottata dal Governo Monti e che ha sentenziato - tra l’altro - la cancellazione degli enti intermedi di Crotone e Vibo Valentia, ricompresi nel provvedimento che prevede l’accorpamento di 64 enti su 107 (50 nelle Regioni a statuto ordinario e 14 in quelle a statuto speciale).

I Presidenti e i rappresentanti delle Province interessate (Ancona, Ascoli Piceno, Avellino, Barletta-Andria-Trani, Chieti, Crotone, Fermo, Gorizia, Isernia, Latina, Lodi, Matera, Pescara, Piacenza,Pordenone, Reggio Emilia, Rimini, Rovigo, Savona, Teramo, Trapani, Varese, Vercelli, Vibo Valentia, Vicenza) si sono così riuniti nella sede della Provincia di Benevento, alla Rocca dei Rettori, ieri, 20 luglio, hanno esaminato insieme l’art. 17 del Decreto Legge (il n. 95) approvando il documento in cui si chiede inoltre “all’UPI che sia immediatamente denunciata la incostituzionalità dell’art.17 del Decreto Monti e che sia sospesa ogni disponibilità a collaborare col Governo Monti sulla riorganizzazione e il riassetto delle Province, perché il Decreto non ha accolto alcuna delle fondamentali richieste avanzate dall’UPI (dalle funzioni delle Province al coinvolg imento delle stesse nei processi di riorganizzazione, dall’elezione diretta degli organi provinciali all’assetto delle Aree Metropolitane)”.

Denunciamo in particolare - proseguono i presidenti - il tentativo portato avanti con questo Decreto, in continuità col Decreto "Salva Italia", anche con gli insopportabili tagli imposti alle Province, di svuotare e cancellare il ruolo delle Province anche attraverso il loro "strangolamento" finanziario. Chiediamo ai Governatori delle nostre Regioni di impugnare di fronte alla Corte Costituzionale l’art.17 del Decreto Monti per palese incostituzionalità".

Intanto però l’iter va avanti e nei prossimi giorni la deliberazione sarà trasmessa al Consiglio delle autonomie locali (Cal), istituito in ogni Regione e composto dai rappresentanti degli enti territoriali (in mancanza, la deliberazione verrà trasmessa all’organo regionale di raccordo tra Regione ed enti locali). La proposta finale sarà trasmessa da Cal e Regioni interessate al governo, il quale provvederà all’effettiva riduzione delle province promuovendo un nuovo atto legislativo che completerà la procedura.

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