Corigliano Calabro, numerosi interventi della Capitaneria di Porto sulla costa

Cosenza Cronaca

Guardia Costiera in azione per l'operazione mare sicuro 2012. Un bagnante salvato a Cariati e 3 persone denunciate a Pietrapaola, Amendolara e Schiavonea. Gran lavoro per gli uomini e i mezzi schierati dalla Capitaneria di porto di Corigliano Calabro, agli ordini del Capitano di Fregata, Antonio D'Amore, nell'ambito dell'operazione Mare Sicuro 2012, lungo la costa del Compartimento marittimo.

Nei giorni scorsi al largo di Cariati, ad oltre un miglio dalla costa, personale della Guardia costiera, a bordo del gommone veloce GC258, ha soccorso un bagnante che, a causa del forte vento e del mare grosso, non riusciva più a rientrare a riva presso lo stabilimento balneare dal quale si era tuffato. I militari, subito allertati da una segnalazione telefonica al 1530, sono riusciti con non poche difficoltà a raggiungerlo e riportarlo a terra. Fortunatamente per il bagnante solo un grande spavento. Nell'ambito dei controlli agli stabilimenti balneari, personale della Guardia Costiera ha segnalato alla procura della Repubblica di Castrovillari per il reato di occupazione abusiva una persona che, su un'area demaniale marittima di circa 140 metri quadrati, senza alcun titolo, ha realizzato un piazzale in calcestruzzo recintato con mattoni in cemento e muratura, utilizzato come parcheggio auto e per il rimessaggio barche, sottraendo alla collettività l'uso della spiaggia in questione e creando un pericolo per i bagnanti visto che le imbarcazioni venivano messe in mare attraversando la spiaggia e senza corridoio di lancio.

Sul litorale di Pietrapaola personale della Guardia Costiera ha segnalato alla procura della Repubblica di Rossano per la violazione degli del Navigazione, il titolare di un locale club nautico. Lo stesso aveva infatti occupato abusivamente circa 300 metri quadrati di pubblico demanio marittimo con la realizzazione di una pista e delle griglie sulle quali effettuare operazioni di alaggio delle imbarcazioni a mare ed ha impiantato su proprietà privata ma nella fascia tutelata dei 30 metri dal confine demaniale marittimo una recinzione con paletti in ferro e rete metallica per un fronte mare di circa 40 metri. All'interno della recinzione realizzata erano ricoverate numerose imbarcazioni da diporto e veniva esercitata attività di rimessaggio per i soci senza alcun apprestamento di sicurezza previsto dalle regole fissate dalla Capitaneria di porto come il corridoio di lancio, finalizzato a tutelare i bagnanti e la sicurezza della navigazione. Infine sul lungomare di Schiavonea gli uomini della Guardia costiera hanno denunciato alla procura della Repubblica la titolare di uno stabilimento balneare che, in aggiunta alla zona di spiaggia già detenuta in concessione, aveva occupato con ombrelloni e sedie a sdraio oltre 260 metri quadrati di demanio marittimo.