Cosenza, le Istituzioni contro il gioco d’azzardo

Cosenza Attualità

Si è svolto questa mattina, presso la Sala-Giunta della Provincia di Cosenza, un interessante incontro interistituzionale sul tema: "Il ruolo delle istituzioni nel contrasto del Gioco d’Azzardo Patologico (GAP)". In apertura dell’incontro, a cui hanno preso parte il Prefetto di Cosenza Raffaele Cannizzaro, il Questore Alfredo Anzalone, il Comandante Provinciale dei Carabinieri Francesco Ferace, il maggiore della Guardia di Finanza Mario Martino, l’arcivescovo metropolita dell’ arcidiocesi di Cosenza-Bisignano Mons. Salvatore Nunnari, la professoressa Amendola dell’Ufficio Scolastico provinciale e il dott. Mannarino della Federazione delle associazioni antiracket e antiusura italiane, il Vice Presidente della Provincia di Cosenza Mimmo Bevacqua, che è anche titolare della delega alle Politiche Sociali ha introdotto i lavori illustrando un intervento sperimentale promosso dalla Provincia per l’attivazione di percorsi a sostegno dei giocatori d’azzardo patologici e delle loro famiglie, che riguarda la realizzazione di una serie di azioni finalizzate ad informare e sensibilizzare la comunità locale, ed in particolare gli adolescenti, sul gioco d’azzardo patologico (GAP) e a sostenere chi ne è già dipendente e le famiglie di appartenenza.. Al termine del suo intervento Bevacqua ha avanzato anche una proposta estremamente operativa e concreta, che consiste nella sottoscrizione da parte di tutte le istituzioni presenti di un Protocollo d’Intesa finalizzato alla costituzione di una Rete territoriale interistituzionale per il contrasto delle ludopatie che ha immediatamente riscontrato il favore e l’apprezzamento unanime dei presenti."Il nostro intervento progettuale –ha detto il Presidente della Provincia di Cosenza, on. Mario Oliverio al termine dell’incontro- prevede la realizzazione di tre macro-aree di intervento: l’analisi dello scenario di riferimento, un’attività di informazione, comunicazione e sensibilizzazione e un‘attività di orientamento e supporto nell’accesso ai servizi.

L’idea di dar vita ad una Rete territoriale interistituzionale è nata dalla consapevolezza che sono molteplici le implicazioni connesse al gioco d’azzardo patologico e, conseguentemente, che solo l’opera comune possa contribuire al loro superamento. Nel gennaio scorso l’Associazione Libera ha presentato il dossier: "Azzardopoli, il paese del gioco d'azzardo, dove quando il gioco si fa duro, le mafie iniziano a giocare", che illustra cifre da capogiro nel mondo del gioco d'azzardo in Italia. Ad iniziare dal fatturato, stimato in 76,1 miliardi di euro, a cui vanno aggiunti almeno altri 10 miliardi frutto di attività illegali. Con questa cifra l’Italia occupa il primo posto in Europa e il terzo nel mondo e il gioco diventa la terza impresa italiana, l’unica con un bilancio sempre in attivo e che non risente della crisi che colpisce il nostro Paese..". "Il Protocollo d’Intesa che abbiamo proposto –ha aggiunto Oliverio- non vuole essere nient’altro che uno spazio di coordinamento fra le Istituzioni interessate alle problematiche concernenti questa particolare patologia che non investe soltanto la persona che ne è dipendente e la sua famiglia, ma la collettività nel suo complesso ed interessa tematiche connesse non solo alla cura della dipendenza, alla salute, al benessere, ma anche all’illegalità e alla sicurezza (usura, riciclaggio, evasione fiscale, infiltrazioni della criminalità organizzata, ecc)". "A tal proposito –ha concluso il Presidente della Provincia di Cosenza- chiediamo a tutti gli Organi preposti di adottare una serie di provvedimenti legislativi, normativi ed amministrativi relativi alla regolamentazione della disciplina concernente l’autorizzazione per l’apertura di nuove sale da gioco e prevedano che esse siano distanti almeno 500 metri da contesti sensibili, come le scuole di ogni ordine e grado, i luoghi di culto e le comunità terapeutiche". L’incontro si è concluso con la decisone di rivedersi a settembre per organizzare una serie di iniziative mirate in particolari contesti "caldi" del territorio provinciale.