Uilcem, Sorical ed Enel Rossano: crisi o sviluppo?

Calabria Attualità

La Uilcem calabrese è molto preoccupata per il futuro degli addetti di due grosse realtà lavorative quali la Centrale ENEL di Rossano e la SORICAL.

“Si tratta di due realtà importanti che danno sfogo all’urgente necessità di lavoro che persiste nella nostra Regione – afferma il Coordinatore Regionale Gino Campana. La Centrale ENEL di Rossano rischia di chiudere definitivamente la produzione di energia elettrica e, quindi, cancellare di colpo circa trecento unità, tra diretti ed indiretti, che in quel sito lavorano. L’azienda ha presentato un progetto di riconversione. Basterebbe che la Politica la smettesse di perdere tempo per avere un migliaio di lavoratori impiegati per un decennio alla riconversione ed altri trecento nel futuro esercizio. La SORICAL, l’azienda regionale pubblico – privata che gestisce gli acquedotti, ci preoccupa per il disimpegno del socio privato e per le lungaggini della Regione a reperirne un altro. Speriamo –conclude Campana – che alla fine il buon senso prevalga e queste due aziende abbiano la possibilità di continuare a produrre quel lavoro tanto importante nella nostra Regione”.

Gianpiero Mercogliano, il Segretario di comparto elettrico della UILCEM Calabria, auspica una presa di posizione senza tentennamenti per la Centrale ENEL.
“Abbiamo chiesto, unitariamente ed ottenuto, una convocazione dal Sindaco di Rossano per illustrargli la realtà lavorativa del sito industriale – dichiara Mercogliano. Giorno 11 luglio prossimo diremo al Sindaco di Rossano che se non ci si decide in tempi rapidi, dei trecento lavoratori attuali, i diretti saranno trasferiti altrove, mentre quelli indiretti perderanno inesorabilmente il proprio lavoro. Senza considerare che quella centrale potrebbe essere ancora una valida ancora di salvezza per Rossano e per i tanti giovani disoccupati calabresi se solo si decidesse di sedersi e parlare con l’azienda della riconversione – conclude il segretario di comparto elettrico della UILCEM”.
Anche il Segretario del comparto Acque del sindacato aderente alla UIL, Francesco Armentano, non nasconde le sue preoccupazioni.
“Il clima di incertezza e di ansia che si respira quotidianamente tra i lavoratori è notevole. Durante l’ultima assemblea, svolta l’11.6.2012 con la partecipazione di tutti i lavoratori, compresi i livelli direttivi, sono emersi preoccupazioni allarmanti con richieste esplicite di conoscere la reale situazione, vista la crisi economica finanziaria in cui versa l’azienda, che non fa mistero di navigare a vista. La UILCEM, già dal rinnovo delle RSU, si è prodigata a dare una svolta unitaria, rompendo quello stato di connubio creatosi nel tempo, che ha contribuito a rendere tale questa situazione. I lavoratori hanno il diritto di conoscere il loro futuro e solo con l’impegno unitario si può dare una risposta certa. Aspettiamo fiduciosi la riunione del Consiglio di Amministrazione di giorno 9 luglio prossimo – dichiara Armentano. Il socio privato di SORICAL, Veolia, ha dichiarato da tempo che vuole abbandonare il progetto. Dalla Regione giunge notizia che ci sia già un altro soggetto pronto a prenderne il posto, ma noi siamo preoccupati lo stesso, se non altro per l’assenza di chiarezza ed anche per la mancanza di un piano industriale che offra garanzie per i lavoratori diretti ed indiretti che sono oltre seicento”.

Molto attenta all’evolversi delle due importanti questioni lavorative l’intera struttura della UIL calabrese.
La Calabria ha bisogno di una classe dirigente coesa e fortemente impegnata in un processo di cambiamento reale - afferma il segretario generale Castagna. Da tempo siamo convinti che basterebbe dare il via ai tanti progetti previsti in questa Regione per allievare fortemente la grande piaga della disoccupazione, in particolar modo quella giovanile. La politica non può continuare a tergiversare – conclude il Segretario della UIL. Non c’è più tempo per i soliti balletti e per cercare di scaricarsi le responsabilità. O si decide di tentare una risalita, o si prende una strada inesorabilmente senza ritorno”.