Cirò: giugno in festa a caccia di identità

Crotone Attualità

Giugno in festa, si pensa seriamente alla seconda edizione. Archiviata questa prima esperienza, con circa 4000 persone in media nelle diverse serate, gli organizzatori fanno tesoro del successo riscontrato. Allo stesso tempo prendono atto dei necessari aggiustamenti. Il format pensato funziona, soprattutto nel mese di giugno. Adesso, tuttavia, gli va data un’anima, un’identità riconoscibile, una maggiore capacità di appeal. Ne è convinto Espedito Donato, tra i partner dell’evento promosso dalla Abvision’s in partnership, oltre che con il Gruppo Espedito Donato, con il Bar Centrale di Luigi Provino, Giuseppe Galati, con Giovanni Tarantino per il concerto finale di sabato scorso e con il patrocinio del Comune di Rossano. Grazie all’ottimo lavoro di squadra – dichiara Donato – siamo riusciti, investendo risorse private, a suggerire una singolare proposta di intrattenimento finalizzata anzi tutto a destagionalizzare. A giugno, infatti, l’offerta è quasi sempre scarsa in generale. Possiamo certamente dirci soddisfatti, anche se siamo ben consapevoli che qualcosa andrà rivista e migliorata. Meno contenitore e più inquadrabile dal visitatore. La seconda edizione di giugno in festa – continua – dovrà essere più radicata, più distintiva, più coerente in termini di contenuti e di proposte e possibilmente più attraente anche per la location. Per questo – aggiunge Donato – non nascondiamo di pensare, tra le tante ipotesi, anche al centro storico. Ne stiamo parlando tra i soci, ma è indubitabile che la città alta, per la qualità e quantità di scenari architettonici e caratteristici presenti, potrebbe restituire all’intero evento, magari attraverso una sana iniezione di enogastronomia di qualità, quell’anima e quell’identità che quest’anno erano forse meno accentuate. Per il momento, ringraziamo tutti, artisti e pubblico, sponsor e partner per averci sostenuto e per aver creduto, a diverso titolo, in questa piccola impresa. Il nostro motto – conclude Donato – rimane “non chiedere cosa può fare la Città per te; chiediti tu cosa puoi fare per la Città e per il territorio”.