Carlo Nisticò su Ente Fiera Parco Romani

Catanzaro Politica

“E’ veramente paradossale la posizione assunta da Salvatore Scalzo, consigliere comunale di opposizione, quando sostiene di nutrire forti dubbi e di scorgere molte falle nel ragionamento che il sindaco Sergio Abramo avrebbe fatto nel corso di una conferenza stampa a proposito del Parco Commerciale Romani”. - E' quanto scrive Carlo Nisticò, capogruppo Lista Scopelliti Presidente - Ed è ancora più sconvolgente il fatto che lo stesso consigliere Scalzo, - continua Nisticò - con un candore che cela malafede o non conoscenza dei fatti, pone al sindaco alcuni quesiti sulla vicenda, tra i quali quelli riguardanti le iniziative da porre in essere per assicurare in tempi brevi l’apertura del parco stesso, correlandoli alla ipotesi dell’Ente Fiera.

In più Scalzo utilizza vicende legate al conferimento dell’incarico alla Catanzaro Servizi di beneficiario per la gestione dell’iter inerente la realizzazione del Centro Espositivo fieristico, al fine di ingenerare dubbi sul percorso amministrativo che invece avrebbe potuto tranquillamente chiedere alla sua parte politica in quanto unica responsabile del pasticcio che oggi ha portato anche alla emissione di otto avvisi di garanzia.

Nel sottolineare che il sindaco Abramo non ha mai inteso negare che durante la sua amministrazione, ed esattamente nel 2005, è stata prodotta una delibera di consiglio comunale con la quale l’amministrazione delegava appunto la società Catanzaro Servizi come soggetto beneficiario ed attuatore dell’iter burocratico per la realizzazione dell’Ente Fiera, ci sembra più che evidente che lo stesso non poteva immaginare che a distanza di ben sette anni il Ministero, come comunicato dall’on.le Misiti, non avrebbe riconosciuto la società partecipata quale soggetto legittimato. Ecco perché la posizione di Scalzo ci sembra del tutto strumentale. - Continua Nisticò - Non dovrebbe invece Scalzo porsi precise domande sui motivi per i quali la Giunta Olivo ha deciso arbitrariamente di disconoscere e rinnegare una specifica delibera di Consiglio comunale che imponeva la realizzazione del Centro espositivo nell’area di Germaneto?

Non può essere invece che il Ministero non riconosca la Catanzaro Servizi in quanto non legittimata da nessun atto del Consiglio Comunale a spostare l’Ente espositivo nel parco Romani e quindi ritenendo illegittima la delibera di giunta all’uopo predisposta?

Credo che Scalzo voglia artatamente sparigliare le carte per ingenerare confusione allo scopo di risparmiare la sua parte politica da critiche e coinvolgimenti che inchiodano gli attori del centrosinistra a responsabilità chiare e inequivocabili per le quali farà luce certamente la magistratura inquirente.

Se Scalzo cerca risposte, come forse è giusto che sia, è più opportuno che le domande le ponga a chi lo ha sostenuto nella sua campagna elettorale, senza cercare di “spostare il tiro” su persone e amministratori che ora stanno faticosamente tentando di recuperare i danni prodotti dalla disastrosa gestione della passata giunta di centro sinistra. - Conclude la nota - Le domande semmai dovremmo porle noi a tutti coloro che hanno avuto le mani in pasta in questa vicenda, ma preferiamo non farlo avendo piena fiducia negli organi preposti e ritenendo al di sopra di ogni sospetto le persone attenzionate."


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