Vaccinazione contro brucellosi bovina: tutti d’accordo a non permetterla

Calabria Attualità

Nella riunione dell’Unità di crisi emergenze sanitarie in zootecnia, di stamattina svoltasi presso il Dipartimento Regionale agricoltura, alla presenza dell’Assessore Trematerra, ed alla quale hanno partecipato i responsabili dei distretti sanitari dei servizi veterinari delle ASL calabresi e le Organizzazioni agricole (Coldiretti-Confagricoltura e Cia), da tutti è venuto un secco no alle vaccinazioni contro la brucellosi bovina.

I focolai - hanno riferito i servizi delle Aziende Sanitarie –sono ormai circoscritti a pochi casi e quindi –si è convenuto- di continuare i piani di eradicazione delle epizozie con le indicazioni che provengono dai protocolli dell’Unione Europea e fatti propri dallo stato membro. La “task force” della sanità veterinaria, ha riferito di una nota del Ministero della Salute che imponeva un netto no alla vaccinazione ed ha altresì comunicato che formalizzerà una proroga al 31 ottobre 2012 per il completamento dell’imbolatura degli animali , in scadenza il 30 giuno p.v.. I dati sono eloquenti non eravamo e non siamo all’anno zero nell’eradicazione delle emergenze di sanità veterinaria e questa è la prova concreta dopotutto –commenta Pietro Molinaro presidente di coldiretti Calabria che ha partecipato all’incontro – si stanno avendo riscontri positivi e si viene incontro alle migliaia di allevamenti bovini e ovicaprini esistenti che sono indenni da epizozie, rispettano le regole e continuano a effettuare notevoli investimenti sulla qualità. Certamente –aggiunge – questa “partita della responsabilità” necessita di una sempre maggiore efficienza e di una tempistica più veloce. Registriamo che su questo fronte la filiera zootecnica -continua Molinaro – si sta avviando verso una stagione di normalità ed i benefici che si avranno saranno tangibili nella valorizzazione delle produzioni zootecniche sempre di più richieste dai mercati. Qualificare ed accreditare la Regione Calabria come regione ufficialmente indenne, facendola quindi uscire da quel “cono d’ombra” che la ha sempre contraddistinta è l’obiettivo da raggiungere. La coldiretti nella riunione ha chiesto anche, che siano messe ha disposizione significative risorse al fine di dare un giusto ed equo indennizzo agli allevatori per l’abbattimento dei capi infetti.