Arrestato minore accusato di rapina ai danni della gioielleria Orefice di Crotone

Crotone Cronaca

Nel pomeriggio odierno, all’esito di una complessa attività investigativa, il personale della Squadra Mobile ha tratto in arresto F.L.A. 15 anni, in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. del Tribunale dei minorenni di Catanzaro, poiché gravemente indiziato, in concorso con altro soggetto ancora ignoto, della rapina avvenuta il 28 maggio scorso, presso la gioielleria “Orefice” in via Reggio 13.

Come si ricorderà il 28 Maggio è stata perpetrata una rapina in danno della citata gioielleria ad opera di due giovani che, facendo irruzione all’interno e a volto scoperto, hanno aggredito brutalmente i due titolari della gioielleria, Rosina Greco (77 anni) e Antonio Nicoletta (85), costringendoli a consegnare i preziosi che custodivano. In conseguenza della brutale aggressione i due vennero ricoverati in ospedale dopo che, persi i sensi, riportarono rispettivamente un trauma facciale e la frattura dello zigomo e della mandibola sinistra la donna, la frattura scomposta del setto nasale l’anziano marito.

A seguito dell’efferata rapina, il bottino conquistato dai due giovani malfattori, ammontava a circa cinquantamila euro ed era costituito da diversi monili tra cui 90 bracciali, 80 catene per uomo e 60 medaglie.

L’immediata attività d’indagine degli uomini della Squadra Mobile è partita dalla visione di alcuni filmati di telecamere di video sorveglianza, che però non hanno consentito di identificare i due che erano coperti da un berretto.

Il 30 maggio scorso però la signora Greco ha riconosciuto in fotografia il minore che al momento era ospite presso una onlus a Marzi (Cosenza), “L’Araba Fenice”, dove stava seguendo una misura rieducativa. Il giorno della rapina, il ragazzo stava usufruendo di un permesso per rientrare in famiglia.

"L’approfondimento investigativo, oltre a ricostruire puntualmente le fasi del delitto - affermano gli inquirenti - ha altresì evidenziato un profilo di assoluta pericolosità sociale del minore, infatti, il F.L.A., oltre ad annoverare a suo carico altri precedenti penali per delitti della stessa indole, è risultato in affido ad una struttura sociale per i minori". Dopo le formalità di rito il ragazzo è stato associato presso l’Istituto di pena per i minori di Catanzaro.