Rossano, pro tribunale: territorio unito

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Sulla vertenza Tribunale il territorio sta dimostrando coesione. Rossano, l’Esecutivo Antoniotti in testa, vogliono dialogare in modo concreto ed efficace per difendere le ragioni di un’area che, più di altre, sta subendo i contraccolpi di scelte assunte a Roma. Continuiamo a portare avanti, insieme, questa battaglia di civiltà. Se il Governo centrale dovesse continuare a non ascoltare le istanze ribadite all’unisono dalla Sibaritide non esiteremo a scendere in piazza. Invitando sin da ora tutti i sindaci a recarsi a Roma per protestare davanti al Parlamento.

È quanto ribadisce, dopo il suo interevento nel corso dell’ultimo consiglio comunale aperto sull’ipotesi di soppressione del Tribunale di Rossano, il capogruppo consiliare del PDL, Ernesto Rapani.

Contro la chiusura del presidio giudiziario di Rossano e della Sibaritide – dice – non abbassiamo la guardia. La strada è quella tracciata, con determinazione, già nei mesi scorsi, attraverso una deliberazione approvata all’unanimità dall’assise cittadina, poi ratificata, su nostra proposta, anche dal consiglio provinciale. Siamo convinti – aggiunge Rapani – che di fronte a tematiche che riguardano la tutela e la salvaguardia degli interessi del nostro territorio non possano esserci barriere, campanili, né distinzioni politiche. Attraverso la presenza dei sindaci, l’ultimo consiglio aperto a Rossano ha fatto toccare con mano, a tutti, una solidarietà territoriale storica che ci dà grande fiducia. Non solo per la battaglia a difesa del Palazzo di Giustizia, ma anche rispetto alle diverse questioni aperte nel territorio: dal governo responsabile dei rifiuti al diritto alla salute ed alla mobilità. Nel quadro di questo impegno che non può non essere condiviso – continua il Capogruppo PDL – la nostra rappresentanza istituzionale, regionale e parlamentare, ha dimostrato di saper raccogliere gli stimoli della classe forense, dell’Amministrazione comunale e dei cittadini. Soprattutto, abbiamo registrato una convinta partecipazione delle popolazioni di questa e delle alter città, scese in piazza per rivendicare diritti, dignità e futuro. Un avvenimento che non capitava da anni ed il cui merito è da attribuire soprattutto agli avvocati. Attraverso le diverse azioni di protesta intraprese essi, infatti, hanno saputo condividere la battaglia di tutti, non soltanto della categoria, con l’intero mondo della politica, coinvolgendo dal basso ogni altra categoria. Abbiamo apprezzato, infine, il gesto forte e le parole durissime proferite del Sindaco Antoniotti. Ora – precisa Rapani – il compito del Primo Cittadino sarà quello di continuare a mantenere unito questo territorio. E qualora il messaggio di sdegno e di protesta, che si sta sollevando in modo corale da questa importante area della Calabria, non dovesse essere adeguatamente recepito dal Governo, inviteremo il nostro sindaco ad indossare nuovamente quella fascia simbolicamente tolta in Consiglio e, insieme ai colleghi del comprensorio, a recarsi a Roma per una azione di protesta ancora più forte, di fronte al Parlamento.