Cgil Catanzaro sulla visita del Prefetto Reppucci al consorzio di bonifica

Catanzaro Attualità

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa a firma di Giuseppe Valentino Segretario Generale CGIL Catanzaro – Lamezia, sulla visita del Prefetto Antonio Reppucci al Consorzio di bonifica Jonio Catanzarese

"Fa davvero male leggere sulla stampa le parole di incoraggiamento e di conforto che Sua Eccellenza il Prefetto Reppucci ha rivolto nei confronti del presidente del Consorzio di Bonifica “Jonio - Catanzarese”, Grazioso Manno. E proprio sul “putridume del passato” che vorremmo far riflettere Sua Eccellenza e crediamo che la vicenda della Diga del Melito potrebbe aiutarlo in tal senso.

Senza voler richiamare l’intera e complessa storia dell’appalto, del denaro pubblico sperperato, del territorio deturpato, la mancata realizzazione dell’opera a più di quaranta anni di distanza dal progetto, vorremmo sommessamente ricordare a Sua Eccellenza di quei lavoratori licenziati ingiustamente per far posto a clientele e raccomandazioni, della denuncia che la CGIL di Catanzaro ha presentato e che ha portato ad un’inchiesta che la Magistratura sta ancora conducendo in merito, con il prezioso contributo delle forze dell’ordine.

Abbiamo un gran rispetto per il Prefetto, per quello che rappresenta, e per come in particolare Reppucci sta svolgendo il suo ruolo, dimostrando attenzione e vicinanza ai problemi della nostra terra. Per questo non ci permettiamo di sindacare sulle sue legittime visite e sui suoi incontri istituzionali. Il quadretto apparso sui quotidiani, però, con le dichiarazioni di Sua Eccellenza di incoraggiamento e di conforto all’opera del Consorzio di Bonifica Catanzarese rischiano di delegittimare le tante battaglie, le aspettative ed i sogni di riscatto di un intero territorio violentato e devastato dall’incapacità amministrativa e dagli affarucci e le clientele realizzate ad opera di chi ha guidato il Consorzio.

Chiediamo al Prefetto di incontrare i lavoratori ingiustamente licenziati per i quali il Consorzio nega perfino l’esecuzione della sentenza di reintegro sul posto di lavoro; i Sindaci dei comuni sui quali la Diga ricade, le varie Istituzioni che devono occuparsene, e le Organizzazioni Sindacali. Abbiamo bisogno di sentire l’interesse dello Stato vicino a queste istanze che gridano Giustizia sociale, Lavoro e rispetto della Legalità".