Fli: Calabria, 100 iscritti lasciano il partito

Catanzaro Politica
Foto: Il giornale

Luigi Ciambrone e tutti i 100 iscritti al circolo territoriale Fli di Catanzaro (il più numeroso della Calabria) da lui guidato, hanno presentato al Presidente della Camera, Gianfranco Fini, leader del movimento e ai vertici nazionali del partito, le loro "irrevocabili dimissioni" attraverso la notifica del verbale di assemblea del Circolo tenutasi ieri. Ciambone, lo scorso anno candidato alla carica di sindaco di Catanzaro, è da tempo in polemica con la coordinatrice regionale del movimento, l'onorevole Angela Napoli, contestandone i metodi a suo dire "antidemocratici".

Anche gli iscritti ad "Area Liberale per Fini" (500 iscritti nella sola città capoluogo di regione) hanno deliberato di riconfluire definitivamente in "Area Liberale Italia" (1200 iscritti - si fa rilevare - solo in Calabria) rinunciando ad iscriversi a Futuro e Libertà. "Le aspettative politiche che ci avevano indotto ad aderire al movimento voluto dal Presidente Gianfranco Fini - è scritto in un documento diffuso stamane - non sono più sufficienti ad indurci a rimanere in questa entità politica che con il tempo ha finito col perdere motivazioni e voglia di rinnovamento. Sopratutto nella nostra realtà calabrese tutto sembrava cambiare per poi rimanere immutato. Nessuna iniziativa realmente nuova, nessun mutamento o alternanza ai vertici si sono mai verificati: tutto si muoveva per rimanere stagnante. Non era questa l'aspirazione che aveva indotto tanti neofiti della politica come noi verso Fli. Si è continuato, come in qualsiasi altro partito politico, a non "buttare via niente" e non per conservare ciò che di buono c'è anche nel vecchio ma solo per cecità e paura di un vero rinnovamento. Per questo - si evidenzia - noi di Area Liberale Italia abbiamo ritenuto di non voler rinunciare a ciò che ci ha spinto ad entrare in politica e cioè la voglia di un reale cambiamento che ad oggi non è presente nella realtà di Fli. Pertanto, pur riconoscendo nell'esperienza fatta un importante palestra politica che ci ha dato la possibilità di confrontarci e conoscere tante realtà umane, riteniamo - si legge - in ogni caso che come ogni attività di tipo transitorio essa sia giunta al termine come esperienza in Futuro e Libertà ma non anche come impegno politico".