Teatro Stabile Calabria. Debutto a Roma di “A Santa Lucia”

Crotone Tempo Libero
Lello Arena, Marianella Bargilli, Geppy Gleijeses

Ieri, 10 aprile, grande successo a Roma al Teatro Quirino Vittorio Gassman, per il debutto in prima nazionale dello spettacolo “A Santa Lucia”, nuova produzione del Teatro Stabile di Calabria. “A Santa Lucia” (il titolo originale è “Santa Lucia nova”) è una commedia con musiche in due atti di Raffaele Viviani praticamente inedita: l’autore fu l’ultimo a metterla in scena nel 1943, ma insieme a “Osteria di campagna”.

L’azione si svolge a Borgo Marinari (l’isolotto su cui si erge Castel dell’Ovo, legato a Via Caracciolo da un lembo di terra) e più precisamente al Ristorante Starita nel 1919. È una Napoli postbellica, piagata e impoverita, ma è anche la Napoli del Cafè-Chantant, del primo Varietà, dell’Avanspettacolo. Dopo Teatro, verso l’una di notte, nobili spiantati, viveur, cocotte, cocainomani, cafoni arricchiti, poeti squattrinati cenano da “Starita”, locale alla moda della Napoli notturna e lì si incontrano e si scontrano con il mondo dei “LUCIANI”, gli abitanti di Santa Lucia, mitico quartiere marinaro a ridosso di Via Caracciolo, popolatori uomini e donne di straordinaria dignità, “fermi come lo scoglio, il mare li corrode, li distrugge, ma non li smuove”, “’nzuvarate ‘e mare”. Sono l’ostricaro, la venditrice di spighe, l’acquaiola, il barcaiolo, figure leggendarie della Napoli che fu. In questo straordinario affresco “en plein air” i ritratti delle singole figurette spiccano con una forza micidiale e restano stagliati nel ricordo. Il filo conduttore della storia è l’incontro fisico e sensuale di FANNY, mondana bellissima e capricciosa e JENNARO, il barcaiolo, lo scugnizzo. Il nostro spettacolo è costruito letteralmente sull’acqua, sul molo dove sorge Starita.

Il limitare del proscenio consentirà allo spettatore quasi di “toccare” il mare, sotto la luna di Santa Lucia. Questo testo sorprendente e sconosciuto consentirà al pubblico e alla critica di scoprire un vero gioiello della drammaturgia di Viviani. Il linguaggio è suddiviso tra l’italiano dei borghesi napoletani e il gergo dei “Luciani” assolutamente comprensibile.

A dirigere lo spettacolo Geppy Gleijeses già regista e protagonista nel 2000 di “Don Giacinto” di Viviani per il quale Franco Quadri titolò: “Un Miracolo”. Scene di Pierpaolo Bisleri, luci di Gigi Ascione, costumi di Adele Bargilli, musiche orchestrate e dirette da Guido Ruggeri. A interpretarlo un cast importante con Geppy Gleijeses, Lello Arena, Marianella Bargilli, Daniele Russo, Gigi De Luca, Angela Di Matteo, Gianni Cannavacciuolo, Gina Perna, Luciano D’amico, Antonietta D’angelo, Giusy Mellace, Antonio Roma.

Lo spettacolo rimarrà in scena al Teatro Quirino fino al 22 aprile.