Syndial: movimento Crotone, ennesima battaglia a difesa della salute

Crotone Attualità

“Da noi la rivolta culturale sarà dei giovani professionisti, del ceto medio impoverito, di tutti quelli che stanno fuori le caste. Sostanzialmente la rivolta si diffonderà al di fuori delle correnti, religiose, ideologiche e politiche tradizionali. E con mezzi che non hanno più nulla a che vedere con quello dell'appello carismatico e della direzione organizzativa calata “dall'alto”. - È quanto si legge in una nota di Pietro Infusino del Movimento Crotone è dei Crotonesi - Chi saranno i protagonisti? Giovani, operai e studenti, un ceto medio spesso anche altamente qualificato e comunque molto più qualificato della generazione precedente, con forti aspirazioni di mobilità sociale, colpiti da una crisi che si rovescia essenzialmente sulla loro condizione e sulle loro speranze.

Come movimento promotore – si legge ancora - dell’iniziativa “occupazione simbolica di Capocolonna”, insieme con altre associazioni, con il minimo impegno abbiamo difeso il promontorio, non permettendo a Eni di realizzare l’ennesimo pozzo di metano a danno delle nostre bellezze archeologiche-paesaggistiche e la storia della nostra città. In questi giorni, stiamo conducendo l’ennesima battaglia, a difesa della salute dei cittadini e del nostro mare, ci riferiamo al progetto di Syndial, che vuole realizzare, in pieno Sito di Interesse Nazionale, un’area molto inquinata, nel totale silenzio delle istituzioni locali “Provincia e Comune”, detto ciò, le forti preoccupazioni ci hanno portato ha pubblicare una lettera aperta indirizzata al Procuratore della Repubblica di Crotone, nella persona del dott. Raffaele Mazzotta, invitandolo a verificare gli atti deliberativi e la legislazione vigente, che permettevano l’inizio dei lavori, ma approfondendo i ragionamenti in questione, oltre alle istituzioni locali Sindaco e Presidente di Provincia, ci siamo accorti dell’assoluta inesistenza delle sigle Sindacali, e dell’Agenzia Arpacal, un nuovo appello, lo rivolgiamo alla dottoressa Rosa Bilotta, dirigente dell’ASP di Crotone, affinché anche lei, con la sua struttura, s’ interessi della vicenda. Una considerazione la vogliamo fare, ma questo silenzio tombale, da parte delle istituzioni locali che abbiamo citato, forse ha raggiunto compromessi con la multinazionale? Poiché il tema della corruzione politica è di forte attualità nel panorama nazionale, oppure e semplice incapacità nel svolgere il proprio ruolo? Oppure altro…? Quando una classe dirigente non riesce a dare un motivo di fiducia alle nuove generazioni, scoppia tutto”.


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